IL TACCUINO DI NUCCIO FAVA
Scontro continuo di pessima lega
di Nuccio Fava
 Unico scopo durare a lungo. Molti
cittadini e commentatori sono stanchi e non ne possono più di questo continuo
sbraitare e contrapporsi su tutto. Ora, il presidente del Consiglio assume un
piglio decisionista sul caso molto delicato che riguarda la condizione di
indagato per corruzione e sospettato di vicinanze mafiose del senatore Siri,
leghista molto vicino a Salvini. L’altro vice presidente pentastellato ne
approfitta per riaprire la campagna onestà-onestà e pretende le dimissioni del
sottosegretario leghista. I due principali contraenti si scambiano accuse
feroci con reciproche insinuazioni pesanti di strumentalizzazione in vista del
voto europeo secondo, del resto, una logica propagandistica praticata
ininterrottamente da Lega e Cinque stelle. Costretto dalla durezza dello
scontro e da esigenze di decenza, si inserisce il presidente Conte che annuncia
addirittura dalla Cina l’incontro personale con Siri e la conclusione della sua
mediazione. Con stucchevole richiamo ai cittadini, alla trasparenza ed
efficacia futura dell’azione di governo da non mettere a rischio in corso d’opera,
arriva a dimettere Siri con una decisione che spetterà ratificare al primo
consiglio dei Ministri. La confusione è massima, un vero caos istituzionale e
politico mai registratosi prima. Due vice presidenti padroni di palazzo Chigi e
contrapposti su tutto, senza che il presidente riesca a mediare davvero: re
travicello o, peggio, re nudo fin dall’inizio. Mentre i grandi temi delle
emergenze del Paese e la sempre più profonda solitudine dell’Italia sono
rimandate a dopo lo scontro finale sul voto del 26 maggio.
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