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 venerdì 19 aprile 2019

EBRAISMO

La grande sinagoga di Varsavia

di Fra Mario Attard


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Giovedì 4 aprile ho avuto la grazia di visitare il Polin, cioè il museo sul passato degli Ebrei polacchi. È proprio in questo magnifico museo che si celebra la storia gloriosa, anche se dolorante, di questi nostri fratelli e sorelle. Ho visto un magnifico modello della grande sinagoga di Varsavia che fu distrutta dai nazisti nel 16 maggio 1943. La sinagoga di Varsavia fu uno degli edifici più grandi costruiti in tutta la Polonia nel XIX secolo. Al momento della sua apertura, era la più grande sinagoga del mondo. Essa era situata sulla strada Tłomackie a Varsavia. La Sinagoga servì l’élite acculturata dell’ebraismo di Varsavia e come altre case di preghiera nell’Europa orientale fu condotta in modo relativamente modernizzato, anche se non si avvicinava alla riforma religiosa ideologica. I sermoni furono predicati in polacco piuttosto che in Yiddish. I servizi religiosi furono accompagnati da un coro tutto maschile. Nella sinagoga, vi si trova un organo, usato soltanto per la celebrazione dei matrimoni. La liturgia e altre questioni di principio rimasero del tutto intatte.

La sinagoga fu inaugurata il 26 settembre 1878 nella celebrazione di Rosh Hashanah (il Capodanno ebraico). Il 16 maggio 1943 la sinagoga è stata fatta saltare in aria dal SS-Gruppenführer Jürgen Stroop. La sua distruzione segnalò l’ultimo atto di distruzione del Ghetto ebraico a Varsavia da parte dei tedeschi. La grande sinagoga fu costruita dalla comunità ebraica di Varsavia tra 1875 e 1878 alla strada Tłomackie, nella punta sud-orientale del distretto in cui gli ebrei furono stati autorizzati a stabilirsi dalle autorità imperiali russe. L’architetto principale della sinagoga era Leandro Marconi. Occorre ricordare la testimonianza del SS-Gruppenführer Jürgen Stroop che si trova nel libro del famoso scrittore e giornalista polacco Kazimierz Moczarski, “Conversazioni con un esecutore”.

Alla pagina 164, si legge sulla sinagoga:Che spettacolo meraviglioso era. Un fantastico pezzo di teatro. Il mio staff e io siamo rimasti a distanza. Ho tenuto il dispositivo elettrico che avrebbe detonato tutte le cariche simultaneamente. Jesuiter ha chiamato per il silenzio. Guardai i miei coraggiosi ufficiali e uomini, stanchi e sporchi, che si stesero contro il bagliore degli edifici bruciati. Dopo aver prolungato la suspense per un attimo, ho gridato: ‘Heil Hitler’ e premuto il pulsante. Con un tonfo assordante lo scoppio e un arcobaleno di colori, l’esplosione ardente e salì verso le nuvole. Fu un indimenticabile tributo al nostro trionfo sugli ebrei. Il ghetto di Varsavia non c’era più. La volontà di Adolf Hitler e Heinrich Himmler era stata fatta”.

Dal 1980, il sito è stato occupato da un grande grattacielo, un tempo conosciuto come il grattacielo d’oro e, attualmente, comunemente indicato come il grattacielo blu (in polacco:Błękitny Wieżowiec). Personalmente, la grande sinagoga di Varsavia rimarrà per sempre nel mio cuore specialmente grazie all’iscrizione nel suo portico principale: Il nome dell’Onnipotente assicuri che l’amore, la fratellanza, la serenità e l’armonia dimorino in mezzo a noi. Non è questa benedizione che le nostre famiglie, comunità e società hanno veramente bisogno? Perché non benediciamoli quotidianamente con questa forte benedizione?


 


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