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 lunedì 30 aprile 2012

SANTA MARIA ALEMANNA – MESSINA

BOMBARDAMENTI E BOMBE A MESSINA

di Redazione


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Emozionante e coinvolgente l’incontro avvenuto, giovedì 26 aprile c.m., a Santa Maria Alemanna in Messina, per ricordare i bombardamenti delle forze alleate sulla città dello stretto, nel conflitto mondiale del 1943 e il rinvenimento dei numerosi ordigni bellici, ancora, sepolti sotto la città, organizzato dall’assessorato alle politiche del mare del comune di Messina e dal centro studi e documentazione del “Museo di Forte Cavalli”, al quale hanno preso parte il colonnello Aldo M. Vergano, comandante del 24° Rgt. Artiglieria “Peloritani”; il capitano di vascello Giacomo Legrottaglie, comandante del distaccamento Marina Militare; il maresciallo Bonfiglio del comando zona “Fari della Sicilia”, e numerosi storici e cultori di storia patria tra i quali Giovanni Molonia, Sergio Di Giacomo, Rosario Moscheo, Giulio Santoro. Un tuffo nel passato offerto dai numerosi filmati proiettati provenienti dall’Imperial War Museum di Londra e dall’istituto Luce e dall’intervento di due specialisti dell’ex direzione artiglieria di Camaro.

Ha aperto i lavori l’assessore Pippo Isgrò che, allacciandosi alla metafora dei bombardamenti, ha voluto allacciarsi al continuo “bombardamento” di problemi che investe, oggi, la società e, in particolare, la città di Messina, legata alla disoccupazione, al reperimento di fondi, alla ricostruzione dei villaggi dopo le alluvioni, alle tasse che incombono sui cittadini. A seguire, la proposta fatta all’amministrazione comunale, accolta, favorevolmente, dall’assessore Isgrò, da parte del tenente colonnello Corrado di Bartolo, ufficiale del 24° Rgt. Artiglieria e referente regionale dell’Associazione “Lamba Doria”, per l’istituzione di una giornata in memoria delle vittime civili dei bombardamenti del ‘43, già, istituita a Siracusa ed Augusta. Il prof. Enzo Caruso, direttore del Museo Storico di “Forte Cavalli”, nel trattare il tema Il valore educativo della Memoria. Forte Cavalli, un luogo per conoscere e non dimenticare, ha delineato il percorso educativo Ho visto la guerra, per questo amo la Pace, su cui si fonda la chiave di lettura della preziosa raccolta di documenti e reperti custoditi presso il Forte Cavalli, un museo interattivo nel quale le giovani generazioni possano apprezzare il valore della pace, attraverso la conoscenza delle sofferenze subite da coloro che hanno vissuto sotto le bombe in quei tragici anni e scoprire un pezzo importante della nostra storia che andrebbe, altrimenti, via, via sbiadendosi. Giuseppe Galletta ha, quindi, trattato il tema La difesa dello Stretto nel ‘43 con una puntuale analisi di inedite carte topografiche militari, provenienti dallo Stato Maggiore della Marina Militare e dagli Uffici Storici del Genio, grazie alle quali è stata descritta l’evoluzione e l’implementazione degli armamenti e delle batterie antinave, contraeree e doppio compito distribuite sulle due sponde dello stretto dal 1890 all’agosto del ‘43.

L’intervento di Corrado Loiacono, artificiere e qualificato esperto in munizionamento bellico, ha, infine, emozionato l’uditorio con immagini e ordigni bellici, esposti “dal vivo”, disinnescati, personalmente, durante la sua lunga carriera e facenti parte del consistente elenco di ordigni bellici rinvenuti sul territorio dal dopoguerra ad oggi; non solo bombe aeree piovute dall’alto, ma un numeroso munizionamento lasciato sul terreno da tedeschi ed italiani impegnati in quella che fu definita “come una delle più clamorose ritirate per mare di tutta il II conflitto mondiale”. A dir poco frizzante, a conclusione dei lavori, la testimonianza del prof. Giulio Santoro che ha raccontato, nell’incoscienza di un bambino di appena undici anni, “l’arte” di sezionare bossoli e granate trovate nei torrenti e per la città, uno dei “giochi” preferiti dei bambini di quel periodo.

A nome dei tanti giovinetti di allora, l’ing. Domenico Galatà ha regalato ai presenti i propri i ricordi di un’infanzia vissuta sotto una pioggia di bombe.


 


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