MESSINA
Secolare processione delle Barette
di Redazione
 Nell’ambito delle iniziative
promosse per la settimana Santa, con il patrocinio del comune di Messina ed in
collaborazione con la curia arcivescovile, venerdì 19 aprile, si svolgerà la
tradizionale processione delle Barette. Il termine Barette trova
riferimento nelle origini del corteo religioso, poiché erano portati a spalla
un’immagine dell’Addolorata, un simulacro di bara con il Cristo morto, seguito
da altre piccole bare. Fu nel 1610 che la Confraternita dei “Bianchi” deliberò
di promuovere una processione con statue rievocative la Passione di Cristo.
Essa si svolgeva nella notte del Giovedì Santo, alle “due ore di notte”, le
21,00 attuali, e venivano portate in processione una statua dell’Addolorata,
una grande croce seguita da cinque bare rappresentanti i misteri dolorosi, un
feretro di cristallo con un Cristo morto e la bara della Santa Spina portata a
spalla dai padri Domenicani. Il terribile terremoto del 1783 impose una sosta e
fu ripresa nel 1793 con notevoli sacrifici. Nel 1801 la processione venne
spostata al Venerdì Santo e, negli anni successivi, si arricchì di nuove
Barette, come la Caduta e l’Ultima Cena. Successivamente, il terremoto del 1908
interruppe la Processione per quattordici anni e ne distrusse alcuni gruppi
statuari.
Ripresa nel 1923, venne, nuovamente, interrotta nel 1940, a causa
della guerra. I gruppi statuari ospitati nella chiesa del SS. Salvatore,
vennero restaurati e la Pasqua del ‘45 sancì la ripresa della processione con
un percorso che toccava via Porta Imperiale e via N. Bixio. Nel 1950, dopo una
permanenza biennale nella chiesa di S. Caterina Valverde, le Barette vennero
sistemate nel Nuovo Oratorio della Pace, l’odierna sede, da dove ogni anno si
avvia la processione. Frattanto, con gli anni la Confraternita dei “Bianchi”,
fusasi nel 1971 con quella di “S. Basilio degli Azzurri”, non poté più far
fronte all’organizzazione della processione. A tale evenienza risposero,
prontamente, i battitori. Costoro, eredi degli antichi custodi, avevano il
compito di reclutare i portatori e guidare i fercoli durante la processione; fu
costituito un comitato che fece restaurare i gruppi danneggiati dall’incuria e
anno dopo anno cercò di riportare la processione agli antichi canoni. Dal 1994
al comitato battitori subentrò, nell’organizzazione della processione, la
Confraternita “SS. Crocifisso”.
Foto di Antonio Cucinotta
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