SPETTACOLO SOCIALE
“Royal Circus” in tour, dopo 25 anni il circo solidale torna a Catania
di Redazione
 Quando
il mondo dello spettacolo si unisce a quello del sociale, il successo è
preannunciato: con questi presupposti “Royal Circus”, fondato nel 1983 dalla
famiglia Dell’Acqua, dopo 25 anni torna in Sicilia per omaggiare l’Isola. A
fare da quinta, stavolta, sarà per la prima volta Catania, nella zona del nuovo
ospedale “Garibaldi”, dove la carovana circense si fermerà dall’8 dicembre sino
al 21 gennaio, destinata a ripetere il notevole consenso già ottenuto l’anno
scorso a Palermo, quando “alla luce delle
migliaia di presenze registrate, siamo andati al di là di ogni attesa”,
commentano i fondatori.
Il
conto alla rovescia, dunque, è già iniziato e si va ben oltre la tradizionale
idea di circo: ci sarà da ricredersi per quanti si aspettano di assistere solo agli
spettacoli – sempre attuali – con leoni, tigri, zebre, cavalli, struzzi, ma
anche con l’elefante giraffa e con l’ippopotamo più grande d’Europa. “Royal
Circus”, infatti, per circa un mese e mezzo nei due spettacoli al giorno
proporrà anche le attrazioni che lo hanno reso celebre, con numeri di alto
livello tra cui il “Globo della morte” (che ha come protagonisti gli eclettici
motociclisti brasiliani) e le evoluzioni della trapezista Eathel Biasini. Per
la gioia dei più piccoli, ci sarà anche “Spiderman” in una rappresentazione
inedita e lo spettacolo di clown, esilarante come pochi.
Divertimento
assicurato, secondo lo spirito che anima il circo in generale e che, comunque,
il “Royal Circus” intende interpretare, non trascurando l’aspetto sociale: la
famiglia Dell’Acqua, negli anni, mira a prestare attenzione anche a coloro che
sono meno fortunati, riservando particolari iniziative in ogni piazza toccata.
A Catania, considerato che si tratta di un esordio in assoluto, l’impegno su
questo fronte sarà ancora maggiore, nel solco di una tradizione che
contribuisce a fare distinguere il Royal Circus, già rinomato per il benessere
garantito ai propri animali che vale la pena di ammirare negli orari destinati
alla visita dello zoo.
Lo
spettacolo, apprezzato da oltre un milione di spettatori di cinque continenti
diversi, è allestito da un gruppo di giovani artisti (quasi tutti cugini), e
vanta premi e partecipazioni a realtà mondiali del settore come il “Festival
internazionale del Circo di Monte Carlo”, il “China Wuqiao International Circus
Festival”, “Le Festival” di Massy in Francia e il “Festival internazionale del
circo – Città di Latina”. Un tendone moderno e confortevole, dotato di luci e
di audio di ultima generazione, ospiterà le attrazioni inserite nel programma
messo a punto senza trascurare alcun particolare e nell’ottica di una sempre
maggiore valorizzazione dell’arte circense, autentico vanto per l’Italia che in
questo ambito gode di una tradizione consolidata. Un contesto nel quale la
famiglia Dell’Acqua occupa un ruolo di spicco, come emerge dalla biografia: il
circo fu fondato tra gli anni ‘30 e ‘40 da Alberto Dell’Acqua, figlio del
capostipite Arnaldo, un ginnasta lombardo, con il nome di “Circo Impero”.
Ebbe
subito notevole successo, sino a quando non si verificò un episodio terribile:
il 31 dicembre del 1943 il circo si trovava a Ortona, in Abruzzo, e ricevette l’ordine
di trasferirsi per motivi di sicurezza a Chieti che, invece, venne bombardata.
Morirono la moglie Berta e cinque degli otto figli Adis, Rosanna, Franca,
Minnie e Loris. Al tragico evento, scamparono soltanto Marcello, ancora oggi
nello staff, Oscar e la piccola Adriana, salvata grazie alla protezione del
corpo della madre che la stava allattando al momento del bombardamento che
distrusse l’intero complesso circense. Una storia, questa, che commosse tutta l’Italia,
al punto che il noto illustratore Walter Molino la rievocò in una delle sue “tavole”
pubblicate sulla “Domenica del Corriere”. Dopo qualche anno, venne ricostituito
come “Circo delle sorelle Dell’Acqua”; poi, all’inizio degli Anni ‘80, assunse
la denominazione attuale.
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