domenica 11 settembre 2016
DIRITTI DELL’UOMO
Unione Sovietica: a rischio la libertà di espressione e di culto
di Redazione
 La
“Dichiarazione dei diritti dell’uomo” afferma all’articolo 18: “Ogni individuo ha il diritto alla libertà di
pensiero, coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare
religione o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, sia
in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo...”! In
qualità di rappresentante stampa dei Testimoni di Geova, in Messina e
provincia, desidero mettervi al corrente di una questione relativa ai Testimoni
di Geova in Russia che si sta sviluppando, rapidamente, e rischia di avere
pesanti ripercussioni su tutta la comunità russa. “È vero, noi siamo chiamati in causa, direttamente, ma il problema
potrebbe coinvolgere presto anche altri. In gioco c’è la salvaguardia dei
diritti umani – afferma Daniele Anselmo, portavoce dei Testimoni di Geova
di Messina e Provincia – in gioco c’è la
libertà di espressione, soprattutto la libertà di religione, che tra le grandi
libertà di pensiero è la più importante. Recentemente, l’ufficio del procuratore generale della Federazione
Russa ha inviato alla nostra organizzazione in Russia una lettera formale che
annuncia la proscrizione del nostro culto, sebbene in Russia ci siano quasi
180.000 Testimoni di Geova. La lettera minaccia lo scioglimento del nostro ente
giuridico in Russia, a meno che i Testimoni di Geova cessino quelle che il
governo definisce attività ‘estremiste’. Questo ultimatum ha implicazioni molto estese e preoccupanti.
Ingiunzioni del genere, infatti, spesso preludono ad una escalation di
violazioni di diritti umani verso molti altri cittadini e organizzazioni. Lo conferma il fatto che il 20 luglio scorso
sia entrata in vigore in Russia una nuova legge che criminalizza qualsiasi
individuo o associazione religiosa ‘diffonda informazioni sulle proprie
credenze’ senza il permesso del governo. Alcuni considerano questa nuova legge
più dannosa per la libertà di espressione e di culto, rispetto alle leggi in
vigore nell’ex Unione Sovietica.
I 1208 cittadini russi che vivono in Sicilia
(283 in prov. di Messina) sono preoccupati per quello che sta succedendo in
Russia e per i pericoli a cui questi sviluppi espongono i loro familiari e
amici che vivono ancora lì”. Questo articolo non potrà cambiare nulla di questa
assurda situazione che stanno vivendo i nostri fratelli russi, ma può, tramite
il mezzo della condivisione digitale, servire da ‘tam tam’ che si diffonde in
ogni parte del mondo per scuotere le coscienze e difendere il bene di tutti: La
libertà di pensiero, i pericoli a cui questi sviluppi espongono i loro
familiari e amici che vivono ancora lì”. Essere liberi. Forza dirompente
che non conosce ostacoli!
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