RECENSIONE
Il Monastero di clausura di Rometta: valore di una presenza
di Anna Maria Crisafulli Sartori
 La celebrazione
di questa Festa che i Romettesi chiamano “il Miracolo dell’acqua”, col quale la
Vergine li salvò dalla carestia e si verificò l’ultima domenica di luglio del
1726, è ricordata da una stele al centro della piazza sormontata dalla statua
della Madonna. Mi si dà l’opportunità di scrivere sul volumetto di Alfonso
Saya: “Il Monastero di clausura di
Rometta, valore di una presenza”
perché è stato pubblicato per rendere omaggio alla Madonna dei Cappuccini e alle
Clarisse che l’autore definisce “grande dono della società”. La festa si
celebra, difatti, nella Chiesa della Madonna dei Cappuccini, annessa all’ex
Monastero delle suddette Suore che ora, purtroppo, con tanto dolore e
disappunto, dopo quarant’anni di preziosa presenza non c’è più. È un volumetto
che riproduce, in forma anastatica alcuni articoli di giornale e saggi scritti
dall’autore in un lungo arco di tempo e pubblicato, ripeto, per rendere omaggio
alla Vergine dei Cappuccini e alle Suore.
L’autore ricorda, in alcuni articoli,
suor Maria Fedele Brucia, fondatrice e prima abbadessa del Monastero, nonché
Santa Eustochia, fondatrice dell’Ordine, approfondisce la Missione nel mondo di
queste Suore che vivono nella preghiera, nel silenzio, nella penitenza e nella
contemplazione e il luogo era quanto mai, idoneo. Nell’ultima parte si sofferma
sulle pregevoli opere d’arte della stessa Chiesa fra cui l’Altare maggiore
(sec. XVII) e una Dormitio Virginis di ignoto (sec. XVII). Le numerose
pubblicazioni del prof, Alfonso Saya nascono, come questa, dalla Fede e dall’amore
per la sua terra.
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