LETTERA APERTA
50° Anniversario di fondazione dell’UNAIE
di Redazione
 Parlare dell’UNAIE (Unione Nazionale Associazioni
Immigrati ed Emigranti) significa leggere una pagina di storia del nostro
Paese. Nacque negli anni ‘50 e ‘60 quando non si era ancora spento l’eco
devastante della guerra e della dittatura. Erano anni difficili per il Paese ma
anche forti i fermenti di riscatto della gente per una vita migliore nel nuovo
percorso della democrazia. Ma incombeva anche la tragedia degli italiani che
cercavano migliori condizioni di vita nei paesi più promettenti. In quell’epoca
particolarmente convulsa, uomini generosi e sensibili scesero in campo in
emigrazione, istituendo un modello associativo ed unificante del tutto inedito
e, cioè, una Unione Nazionale che raggruppava le Associazioni delle varie
Regioni. Nella celebrazione dei suoi 50 anni, ci domandiamo: quale il suo ruolo
nella storia dei suoi 50 anni? Certamente indiscusso il contributo dato al
consolidamento della democrazia, delle Istituzioni statuali, della società
italiana.
Ha lanciato le linee guida della politica emigratoria in mezzo
secolo. Non esistono proposte, regolamenti o leggi che non siano partite dall’UNAIE. Basta ricordare lo sviluppo di un
nuovo associazionismo dalle motivazioni etiche. L’uomo. Ha fatto crescere quel
grande patrimonio nazionale che è oggi la forza del volontariato. Ha riacceso i
contatti con milioni di italiani che vivono all’estero. Questa è l’UNAIE. Una realtà sotto gli occhi di
tutti. Nel contesto di questo saluto alla Assemblea, voglio dire ai presidenti
Toros, Pisoni, De Poli, Degaudenz, Narducci, senza dimenticare Moser e De
Martin: è stata per me una ricchezza averVi conosciuto ed apprezzato. Ho
appreso tanto dai Vostri insegnamenti. Grazie. Come socio fondatore di una UNAIE che ho tanto amato, il mio
auspicio è oggi quello che il 2016 possa segnare l’inizio di una nuova e
moderna UNAIE nel mondo globalizzato.
Per altri 50 anni ancora.
Avv. Mimmo Azzia - socio fondatore (1966) e già
Presidente UNAIE
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