TEATRO ANNIBALE DI MESSINA
La Sicilia d’altri tempi entra in scena con “Liolà”
di Maria Schillaci
 La Compagnia
teatrale “Espressione Teatro” ha
tinto con i colori, con il folklore simpaticissimo di una Agrigento d’altri
tempi, il palcoscenico, grazie alla commedia “Liolà” di Pirandello. Questo grande classico della letteratura è stato
interpretato da Rosario Marco Amato, con la regia di A. Capodici. In questa “cornice”
delle campagne di Agrigento, rappresentate da una scenografia, che rende al
meglio l’idea delle case in pietra con un caratteristico balconcino, vediamo il
vecchio e ricco zio Simone, che borbotta con le signore e le ragazze che lavorano
per lui, sull’argomento delle paghe da dare. Egli ha una giovane moglie di nome
Mita, ma non ha potuto avere figli, cosa che per lui è un grande “cruccio”. Liolà,
ragazzo famoso nel paese per essere “uccel di bosco”, da non fare sposare
nemmeno a una “canazza”(come dice in modo animato e accorato la sua stessa
madre alle ragazze del paese) inizia a prendere in giro lo zio Simone, avendo
già tre figli da diverse ragazze.
Nel frattempo, accade che Tuzza, nipote dello
zio Simone, rimane incinta ed il padre del futuro bambino è proprio Liolà. La
madre di Tuzza è disperata, ma la figlia le spiega il piano che ha in serbo (essendo,
in cuor suo invidiosa di Mita, moglie del ricco zio). Tuzza fa in modo di far
credere allo zio, che il figlio sia il suo e ci riesce. Lo zio Simone caccia
via di casa sua moglie Mita, che, trascorre quella notte fuori casa, proprio
con Liolà e rimane incinta. La signora Mita farà credere al marito Simone che
il figlio è suo, dopo anni che non riuscivano ad averne. Tuzza si ritrova
abbandonata e vorrebbe essere sposata da Liolà. Liolà non accetta, poichè la
ragazza l’aveva precedentemente rifiutato quando lui si era presentato
ufficialmente da sua mamma. La commedia si conclude con l’ironia di Liolà, che
dice a Tuzza, qualora non volesse crescere in futuro, il bimbo, di affidarlo a lui,
assieme ai tre che già ha.
La Compagnia “Espressione
Teatro” mette in scena, non solo in modo fedele, con tanto di dialetto
agrigentino, una commedia famosissima, sapientemente scritta da Pirandello, ma
fa anche emergere tutta la bellezza della cultura, delle tradizioni della
Sicilia d’altri tempi, proprio come l’autore vorrebbe. Un’altra lezione
importantissima si può imparare da questo spettacolo: Anche chi inizialmente,
sembra un personaggio inaffidabile, come Liolà, a volte, può essere più onesto
di chi si professa tale.
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