UN GRANDE PAPA
Giovanni Paolo II – L’indimenticabile Papa
di Alfonso Saya
 La sua presenza sul soglio di Pietro ha suscitato “immense
primavere ed entusiasmi”, è stata una Presenza profonda, planetaria, incentrata
su Cristo. Memorabili il saluto tradizionale “Sia lodato Gesù Cristo” e il suo grido rivolto a tutto il mondo al
suo primo apparire sulla loggia di Piazza San Pietro “Aprite, spalancate le porte a Cristo, non abbiate paura!”. Solo in Cristo
ha riconosciuto il senso storico e sociale dell’uomo che s’invera in Cristo e
che è la sua reale motivazione e salvezza (cfr. Enc. Redemptor Hominis). Vi è – afferma il Testori – una caratteristica,
un colore innamorato e fiammante di sangue versato che segna il Pontificato di
Giovanni Paolo II. In Lui, la parola non era separabile dall’azione, la Verità
si è fatta esperienza reale, ossa, anima, intelletto, cuore; si è fatta
esperienza nel Segno Eterno della Croce, del Martirio. Il segno della croce non
è stato, quindi, un vocabolo, ma una parola-realtà, una parola-carne e l’ha portata
tutta intera giorno per giorno sulle spalle e si è fatto, in essa, inchiodare e
morire.
Giovanni Paolo II ha dato una
prova tangibile, un luminoso esempio ai Cristiani che commettono il peccato più
grave che è quello opposto alla Passione (scritta con la “P” maiuscola) che è
il peccato della passione (scritta con la “p” minuscola) che è la ricerca
frenetica del piacere, del sesso sfrenato, della droga dell’edonismo. È un
peccato di omissione, che è quello di scindere la Parola dalla vita, di essere,
quindi, dei cristiani incoerenti che non praticano e non vivono il Vangelo. Il grande Papa ha subito l’attentato,
ha sofferto lo strazio della carne; il dolore, la lunga malattia… è stato un’Icona
del Crocifisso. La Parola, in Lui, si è fatta vita pregata, vita voluta, vita
amata, ma anche morte accettata con amore e per amore. Meritava, dunque, questo
grande Papa ascendere alla Gloria degli Altari. La voce del popolo: “Santo
subito!” è stata, veramente, la Voce di Dio.
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