RECENSIONE LIBRARIE
Mek Zodda – Canti d’amuri
di Alfonso Saya
 Mek Zodda – nel volumetto Canti d’amuri – esprime, davvero, la “Sicilianità” che connota la
sua poesia e rivela la sua attitudine di esprimersi in vernacolo siciliano, o
meglio, nella nostra lingua che è congeniale al suo spirito. Si nota, difatti,
una spiccata sensibilità che si manifesta nell’incisiva e pregnante
espressività della lingua siciliana con cui riesce, con immediatezza, a dar
voce alle cose, a fatti e persone. Basti, ad esempio, la bellissima lirica A pittinissa, un vero capolavoro che ha
conseguito il primo premio in denaro, che parla e dà pace al suo cuore: “Oh ‘pittinissa’, paci du me cori trafittu e
adduluratu… quannu scopru a tia/ mi ascordu puru di la guerra/ chi lu me cori
ha sempri travagghiatu”.
Sin da giovane ha dimostrato il suo amore per la nostra
Sicilia e comincia, difatti, a far parte di una compagnia teatrale, recitando
commedie di Martoglio come San Giovanni
decollato, L’aria del continente. I civitodi in Pretura, con la sua spiccata ed eccezionale mimica.
Si è cimentato ed affermato anche nel campo delle canzoni folkloristiche,
girando dappertutto con famosi complessi. Ha inciso due canzoni ed ha dato una
superba interpretazione. Ha partecipato, con queste due canzoni, alla Corrida televisiva di Corrado ed ha
riscosso un trionfale successo classificandosi al primo posto e così nelle
tante rassegne poetiche e spettacoli nazionali ed internazionali. Le sue poesie
sono state pubblicate e si pubblicano in tante prestigiose riviste. Alcune sono
state pubblicate nella Rivista “Peloro
2000”, di cui il sottoscritto è stato il vide direttore. Ha partecipato a
tanti concorsi di poesie ed ha conseguito prestigiosi premi e riconoscimenti.
È un Artista nella piena accezione del termine, un
artista nato. Oltre alla poesia, la sua passione si estende alla pittura e al teatro.
Nelle sue liriche, si nota la ricchezza di espressione della nostra lingua
siciliana. Riempie, davvero – al dire di Pirandello –, i versi del “senso che ha dentro di sé, sono piene di
sentimento, di amore, di passione per la nostra Sicilia che porta ne cuore”,
per cui questo prezioso volumetto è un inno al nostro dialetto, alla nostra
lingua “chi è ‘na musica chi tocca ‘u cori”.
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