MADRELINGUA
Universalità del dialetto siciliano
di Alfonso Saya
 Il Siciliano, la nostra lingua,
è, più che mai, vivo, non perderà il suo retroterra culturale, la sua identità.
Il nostro dialetto è uno strumento di comunicazione e di creazione artistica. Pirandello
affermava che la lingua bisogna studiarla dall’interno, le parole sono larve da
riempire e lo scrittore le riempie del senso che ha dentro di sé. Nel
nostro dialetto vi è tanta ricchezza di frasi che è un’impresa disperata voler
tradurre in italiano, tanta è la loro efficacia di colorito. Con l’opera di
Pirandello, si può parlare di universalità del dialetto siciliano. La nostra
Sicilia ha da tutelare un immenso patrimonio letterario. La poesia siciliana ha
avuto espressioni superbe, basti pensare a Teocrito, alla Scuola poetica
siciliana che ha dato linfa alla lirica italiana ed è stato il primo tentativo
di lingua nazionale. Ciò dimostra l’influenza del nostro dialetto nella
formazione della lingua italiana, superiore al toscano, fino ai nostri giorni.
Basta pensare a Meli, Micio
Tempio, Martoglio, Buttitta. Nonostante i vecchi e i nuovi detrattori, il
nostro dialetto ha avuto uno svolgimento parallelo a quello della lingua
nazionale e trova, ora, una rivalsa in campo artistico, continuando ad
interessare e ad appassionare. Tra la lingua italiana ed il dialetto siciliano,
vi deve essere un rapporto di interdipendenza, l’una non può esistere senza l’altro,
poiché vi è un processo di reciproco arricchimento. Lo studio del dialetto
dovrebbe essere obbligatorio nelle Scuole perché la lingua italiana si sta
inaridendo. Basti confrontare la ricchezza di espressione dei ragazzi che parlano
in dialetto perché esprimono, con immediatezza, i loro sentimenti e la povertà
e la perdita di efficacia quando li traducono nella lingua italiana.
La poesia siciliana è più
espressiva, più immediata, e tradotta in italiano perde di efficacia. Il nostro
dialetto, o meglio, la nostra lingua ha una carica emotiva ed espressiva che
non ha la lingua di Dante. Dialettalità significa – ripeto – essenzialità dell’espressione,
solarità e sonorità. La lingua di Girgenti – per Pirandello – è la più lirica
e, a proposito, ha discusso, a Bonn la sua tesi di laurea. Il regista
Camilleri, parla di universalità della lingua siciliana e di una “quasi nuova”
Scuola poetica Siciliana.
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