EPOPEA E MITO
Il mitico e storico Stretto di Messina: dalle sue sponde l’Italia deve il suo nome
di Alfonso Saya
 Il nostro Stretto non è solo
ricco di miti, ma anche di Storia. Dalle sue sponde, l’Italia deve il suo nome,
difatti, prima di chiamarsi tale, si chiamò Ausonia
(dal mitico dio Ausonio); Enotria per
i vini che produceva; Esperia, perché
per i Greci era “la terra della sera”; Nettunia,
essendo la penisola, quasi completamente, circondata dal mare, il cui dio era
Nettuno; Saturnia, perché si diceva che
si fosse rifugiato Saturno; Vulcania,
per i numerosi vulcani; infine, si chiamò Vitulia,
che indicava la terra dei vitelli e che era il nome della sponda del nostro
Stretto che va da Taormina verso Messina, nella quale vi pascolavano i vitelli
sacri al Sole che nessuno poteva toccare senza commettere sacrilegio, come
ricorda Omero nella sua Odissea.
I compagni di Ulisse, sbarcati in
questa zona, li uccisero e se ne cibarono. Il Dio Sole li fece morire e Ulisse
tornò solo nella sua Itaca perché i suoi compagni, “Stolti osar violare i sacri al Sole Iperion, candidi buoi/ con empio
dente/ ed irritaro il Nume/ che del ritorno il dì lor non addusse”. Da allora – come attesta il
grammatico latino, Sesto Pompeo, del III secolo d.C. – il toponimo Italia, dalle sponde del nostro Stretto,
risalì la Penisola. La prova inconfutabile della sua origine è costituita dal
fatto che l’unico tra gli 8.100 Comuni italiani a chiamarsi Itala, si trova
nella Provincia di Messina, proprio nella zona dell’antica Vitulia.
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