RECENSIONE LIBRARIA
Mendicante d’amore – Marisa Armato
di Alfonso Saya
 Marisa Armato – già insegnante di
Filosofia e Storia nei Licei – ha chiuso la sua carriera nel prestigioso Liceo-Ginnasio
“Maurolico”. È una poetessa affermata che ha mietuto allori e lusinghieri
apprezzamenti per aver partecipato a numerosi concorsi letterari a carattere
nazionale ed internazionale. Presidente dell’Associazione “NAIM”, ideatrice del Premio
“Rappazzo” e presidente, da tanti anni, del Premio “Nino Ferrau’ il poeta nella scuola”, di cui il sottoscritto
è stato il promotore. La poetessa, amica del Poeta, è stata sostenitrice,
appassionata della mia proposta ed ha partecipato agli incontri con gli alunni.
In una sua lirica, canta la solitudine e l’infinita tristezza del Poeta, il suo
tormento e la sua utopia d’amore. Marisa Armato appartiene ai Poeti della Fede
che, nei tempi in cui viviamo, è difficile incontrare. La nostra poetessa ha il
grande dono della Fede e riesce a tradurla, meravigliosamente, in autentica
poesia. Come il suo grande amico, Nino Ferraù, Marisa è Mendicante d’amore, titolo che ha dato alla sua ultima silloge, lo
cerca, ma non lo trova… trova, invece, tanta ipocrisia e tanta miseria. Lo stile evangelico è, senza
dubbio, stile di poesia, di comunicabilità, di splendore, di purezza e di
sublimazione della parola. Il Sommo Artista plasma, col suo Amore, il “profondo
io” della poetessa e lei può gridare al mondo la sua gioia di vivere dopo una
ricerca razionale, lucida ed incessante; approda, finalmente, nel “Porto del
cuore” che, al dire del Pascal, ha ragioni che la ragione non conosce: esse
scaturiscono dalla Fede e dalla Speranza cristiana. Dopo tanto cammino, la viandante
solitaria all’età dei capelli bianchi, alla fine della corsa della vita, scopre
il chicco ancora intatto del proprio cuore, scopre in sé l’orma del Creatore,
scopre il dono dell’amore e la poesia, difatti, scaturisce dall’amore che non
ha altra sorgente che il Creatore. Marisa non si sente più mendicante solitaria
in cerca dell’Amore, perché l’ha trovato e si vede accanto, quale compagno di
strada, Gesù, Maestro d’Amore, insegna con la Croce, difatti, che non c’è più
grande amore di colui che dà la vita per gli amici. Marisa innalza
un inno al “genitore terreno, immagine sfocata del Padre Celeste”, che è stato
la sua guida saggia e sicura e continua dall’aldilà perché “solo chi ama può fermare il tempo, l’amore è
più forte della morte, l’amore non può morire”.
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