TEATRO SAVIO – MESSINA
L’Erostrato di Alessio Bonaffini
di Giuseppe Finocchio
 “Occhi aperti, aria
stralunata, non era sangue ma vernice, gli hanno coperto il naso di rosso ecco
tutto… mi hanno picchiato per due ore” (J.P. Sartre).
Erostrato incarna la patologica ansia di sopravvivere
nella memoria dei posteri, fino a spingersi ad un gesto di tracotanza
incendiando il tempio di Artemide, il 21 luglio del 356 a.C.; questo
personaggio, rivisitato nell’Opera Il Muro,
da Jean Paul Sartre, ci è giunto attraverso la regia e la recitazione di
Alessio Bonaffini, domenica 12 gennaio, al Teatro “Savio”, quinto spettacolo in
prosecuzione dell’accattivante viaggio dentro le storie proposto nell’ambito di
Atto Unico, scene di vita, vite di scena.
Una Rassegna teatrale d’esordio, ma di tutto rispetto,
che ha registrato il tutto esaurito, con replica già con lo spettacolo ProTesto.
Sulla scena un gesto estremo di un intellettuale convinto
che gli uomini vadano guardati “dall’alto” e che decide di sparare sulla folla,
iterando e reinterpretando il tracotante gesto del prototipo e progenitore
classico.
Nell’Opera Il Muro,
pubblicata nel 1939, Sartre mette appunto al muro e a nudo aspetti inquietanti
dell’animo umano fatti di velleità, viltà ed angosce; aspetti che l’uomo tende
a neutralizzare negandoli a sé stesso.
Così fa il nostro Erostrato, reincarnazione letteraria di
un pastore che, nel lontano V sec. a.C., aveva osato incendiare il tempio di
Artemide, pur di fare notizia e finire in prima pagina, diremmo oggi.
Erostrato è un personaggio senza filtri, sproloquiante,
delirante, impersona la nostra, tutta moderna, inguaribile voglia di
primeggiare, qualche secondo davanti allo schermo, dentro la nostra webcam per
condividerci su Youtube; dimensione nichilista nella quale apparire a propulsione diventa lo stesso che essere.
Personaggi quelli de Il Muro, dei quali Erostrato fa parte,
imprigionati dentro una rete ossessiva di dati reali, spiattellati con grande
lucidità dissonante, ai quali non corrisponde una grinta ed una voglia reale di
superamento.
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