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 mercoledì 2 ottobre 2013

RIFLESSIONI

Che perdita la chiusura dello storico Oratorio Salesiano “San Luigi”

di Alfonso Saya


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Mi associo e condivido, totalmente, l’accorata costernazione dell’amico Nino Berenato, sull’addio dei Salesiani al “San Luigi”, dopo una permanenza ultrasecolare. Non ci sono motivi che tengono, che giustificano tale chiusura o, per meglio dire, tale diserzione, da parte dei Figli di Don Bosco che si rivolta nella tomba, poiché come dice bene l’amico, questo è un tradimento bello e buono, dello Spirito di Don Bosco che, intrepido, per l’educazione cristiana della gioventù, non guardava ostacoli, ripudiava il vile denaro, lo “sterco del diavolo”, e li superava con l’ausilio di Maria. Lui diceva: “Io non ho fatto nulla, la Madonna ha fatto tutto!”. Non ci sono giustificazioni! Basta un granellino, un pizzico di lievito evangelico! Le cose grandi, le grandi conquiste si ottengono dal nulla! Don Bosco era solo, ma, con la leva potente dell’umiltà e dell’amore, ha sollevato il mondo giovanile. Amando i giovani, li ha tolti dalla strada, dal vizio dalla miseria e dal peccato e, intrepido, non si è mai fermato! Ha dato loro, per motto e per divisa: “lavoro, pane e paradiso”; non ha disertato il Campo di Apostolato: ha dato ai giovani un avvenire radioso, eterno! I Salesiani avrebbero, oggi, un compito immane da svolgere, di bruciante attualità, potrebbero, come Don Bosco, salvare tanta gioventù traviata, disorientata, smarrita che imbocca la strada della droga, quella senza ritorno, “la bianca assassina! Il bene della famiglia e della società, dice Don Bosco, dipende dalla cristiana educazione della gioventù! Oh, se ritornasse Don Bosco! Quanti giovani ha salvato… e quanti ne salverebbe! Ma Don Bosco può ritornare! Dipende dai suoi Figli, dipende dai Salesiani! I Messinesi lanciano loro un grido accorato, affinché ritornino sui loro passi… ascoltino il loro gridi e, soprattutto, quello del loro Padre, il grido di Don Bosco che li invita, con tutto l’ardore e la passione che lo distingueva, e continuare la sua grande Opera, al “San Luigi, nonostante tutto! “Da mihi animas, cetera tolle!” (“Dammi, o Signore, le anime e toglimi tutto il resto”!).

Don Bosco andava in cerca delle anime, cercava la salvezza materiale e spirituale dei giovani! Il fine precipuo era questo! La Scuola e gli Oratori sono i mezzi indispensabili, i punti di riferimento dei giovani per cui non si possono chiudere e disertare a costo di qualsiasi sacrificio! C’è in gioco l’avvenire dei giovani che brancolano nel buio e che hanno bisogno di una mano amica, di una guida, sono affamati di lavoro, di Fede, di passioni, di spiritualità e, soprattutto, di Amore! Mi appello, a tal riguardo, all’arcivescovo salesiano, mons. Calogero La Piana.


 


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