I TESORI DELLA CITTÀ DI MESSINA
SINO A DOMANI ESPOSIZIONE A PALAZZO ZANCA DELLA BARETTA DELLA “FLAGELLAZIONE”
di Redazione
 Prendono il via le iniziative promosse a Messina per la settimana santa dalla Confraternita S.S. Crocifisso e dalla Prima Nobile Arciconfraternita degli Azzurri e della Pace dei Bianchi, con il patrocinio del Comune. La baretta della Flagellazione è in mostra a palazzo Zanca e vi resterà sino al 19 aprile. È una delle più antiche, in quanto è datata tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento. Restaurata nel 1997, è interamente realizzata in legno, molto leggera e viene portata da otto uomini.
Il 21 aprile, giovedì santo, si svolgerà alle ore 21,00 nella chiesa Nuovo Oratorio della Pace, la celebrazione della santa messa “In coena domini”. Venerdì 22 l’appuntamento sarà con la tradizionale processione delle Barette, che avrà inizio alle ore 18. Il percorso prenderà il via dalla chiesa “Nobili Arciconfraternite di Ns. Dama della Pietà degli Azzurri e della Pace dei Bianchi”, più conosciuta come Nuovo Oratorio della Pace, per proseguire, successivamente, lungo la via XXIV maggio, quindi via S. Agostino, piazza Antonello, corso Cavour, via T. Cannizzaro, via Garibaldi, via I Settembre, piazza Duomo, dove l’arcivescovo monsignor La Piana impartirà la Benedizione per poi finire con il rientro in chiesa, con la caratteristica corsa “a’nchianata di Varetti” e la distribuzione dei pani di cena ai portatori.
Domenica 24, infine, giornata di Pasqua con la celebrazione eucaristica, alle ore 10.30 nella chiesa Nuovo Oratorio della Pace.
La storia narra che la tradizione delle Barette risale al XV secolo, periodo della presenza spagnola a Messina e, sin dalla sua prima apparizione, fu considerata la più importante manifestazione religiosa pasquale della nostra città. Il termine “Barette” trova riferimento nelle origini del corteo religioso, poiché erano portati a spalla un’immagine dell’Addolorata, un simulacro di bara con il Cristo morto, seguito da altre piccole bare. Fu nel 1610 che la Confraternita dei Bianchi deliberò di promuovere una processione con statue rievocative la Passione di Cristo. Essa si svolgeva nella notte del Giovedì Santo, alle “ore due di notte” (oggi ore 21,00) e venivano portate in processione una statua dell’Addolorata, una grande croce seguita da cinque bare rappresentanti i misteri dolorosi, un feretro di cristallo con un Cristo morto e la bara della Santa Spina portata a spalla dai padri Domenicani.
Solo il disastroso terremoto del 1783 impose una sosta sino al 1793, quando venne ripresa con notevoli sacrifici. Nel 1801 la processione fu spostata al Venerdì Santo e, negli anni successivi, si arricchì di nuove Barette, come la ‘Caduta’ e l’‘Ultima Cena’. Altro importante terremoto, quello del 1908, anch'esso catastrofico, interruppe la processione per altri quattordici anni e ne distrusse alcuni gruppi statuari. Fu ripresa nel 1923, ma venne, nuovamente, interrotta nel 1940 e, questa volta, fu la grande ‘guerra’ la causa.
I gruppi statuari ospitati nella chiesa del SS. Salvatore, furono restaurati e la Pasqua del ‘45 sancì la ripresa della processione con un percorso che toccava via Porta Imperiale e via N. Bixio. Nel 1950, dopo una permanenza biennale nella chiesa di S. Caterina Valverde, le barette vennero sistemate nel Nuovo Oratorio della Pace, odierna sede, da dove ogni anno si avvia la processione.
Frattanto, con gli anni, la Confraternita dei Bianchi, fusasi nel 1971 con quella di S. Basilio degli Azzurri, non poté più far fronte all’organizzazione della Processione. A tale evenienza risposero prontamente i “Battitori”. Costoro, eredi degli antichi custodi, avevano il compito di reclutare i portatori e guidare i fercoli durante la Processione. E fu così che si costituì un Comitato che fece restaurare i gruppi danneggiati dall’incuria e anno dopo anno cercò di riportare la Processione agli antichi canoni. Dal 1994 al Comitato Battitori subentrò, nell’organizzazione della Processione, la Confraternita SS. Crocifisso.
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