mercoledì 21 gennaio 2015
MOVIMENTO APOSTOLICO
Fratelli in Gesù Cristo
di Paola Saladino
 Nessun
uomo è un’Isola, intero
in se stesso. Ogni
uomo è un pezzo del Continente, una
parte della Terra. Se
una Zolla viene portata via dall’onda del Mare, la
Terra ne è diminuita, come
se un Promontorio fosse stato al suo posto, o una
Magione amica o la tua stessa Casa. Ogni
morte d’uomo mi diminusce, perché
io partecipo all’Umanità. E
così non mandare mai a chiedere per chi suona la Campana: Essa
suona per te – John Donne (1573-1651).
Sono le parole di questo sconosciuto poeta
che Ernest Hemingway ha scelto come prefazione al suo romanzo “Per chi suona la
campana”. Esse dicono, chiaramente, che ogni uomo
sulla terra, a qualsiasi razza e religione egli appartenga, ha qualcosa di
fondamentale che lo accomuna agli altri esseri umani: la sua umanità. Ma per noi che ci diciamo seguaci di Gesù
Cristo si va oltre; nell’altro vediamo non solo un uomo come noi, ma un
fratello, perché abbiamo in comune un Padre celeste, misericordioso ed
amorevole ed un fratello Gesù Cristo, figlio del Padre, Dio come il Padre, ma
che si è fatto uomo per obbedire al Padre e per amore di ognuno di noi. Egli per farci ritornare al Padre, dopo l’antica
ribellione, ha preso la nostra carne condividendo con noi sofferenze,
tradimenti, rifiuti, ingratitudini e derisioni e, persino, la morte (atroce la
sua: in croce).
Ognuno di noi, in fondo, si può riconoscere
in Lui per qualche aspetto delle vicende della propria vita. Ma accanto a quest’odissea d’immenso dolore,
che è stata la sua vita terrena, in particolare per la sua passione e la sua
morte, Gesù ha lasciato all’uomo una grande speranza: la Resurrezione. Infatti, dopo tre giorni dalla morte Egli è
risorto ed è risorto, anche, per ognuno di noi perché, un giorno, possiamo
condividere con Lui, il Padre e lo Spirito Santo l’Eternità. Ed è questo messaggio che noi del Movimento
Apostolico portiamo, in occasione della Pasqua, all’ospedale “Papardo”, di
Messina, meditando nei vari reparti la Passione, Morte e Resurrezione di Gesù,
con letture tratte dal Vangelo, preghiere e canti. Incontrando i malati cerchiamo di fare
sentire a questi nostri fratelli, nel cui volto sofferente si intravede il
volto di Cristo della Passione, che non sono soli, ma che Gesù condivide la
loro sofferenza e che la nostra presenza è quella di fratelli che donano un
sorriso, una carezza, un po’ d’amore.
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