LIVENKA
Inaugurato in Russia il “Ponte degli Alpini per l’amicizia”
di Redazione
 Lo
scorso 14 settembre l’ANA ha inaugurato in Russia il “Ponte degli Alpini per l’amicizia”,
donato dall’Associazione alla popolazione di Livenka (nome attuale di
Nikolajewka). Proprio su quel ponte, nel 1943, passarono gli alpini in ritirata
dal fronte del Don continuando la loro straziante marcia verso l’Italia, per
poter ritornare a casa. In concomitanza con l’inaugurazione, l’Associazione ha
voluto rendere omaggio ai Caduti in Russia nel 75° Anniversario della battaglia di Nikolajewka e celebrare il 25°
dell’Asilo Sorriso, donato venticinque anni fa dall’Associazione alla
popolazione di Rossosch, che fu sede del Comando del Corpo d’Armata Alpino. “Questo nuovo dono fatto alla popolazione
russa rappresenta un dato reale, ma anche
ideale e metaforico, in quanto simbolo dell’amicizia tra noi e il popolo russo.
Un tempo, eravamo venuti da invasori, ma attraverso queste iniziative siamo
tornati da amici e questi segni stanno lì
a testimoniare questa nostra volontà che vuol essere per sempre”, queste le parole del presidente
dell’ANA, Sebastiano Favero, in occasione dell’inaugurazione del ponte, alla
presenza dei vertici dell’Associazione e del comandante delle Truppe Alpine
generale Claudio Berto.
Il
ponte, ideato su progetto tecnico di Zeta Ingegneria del Consigliere nazionale
Luciano Zanelli e su calcoli strutturali della Inte.co Srl, è in acciaio, ha
una lunghezza di 12 metri su unica campata, la larghezza di 6 e l’altezza di 4.
Sui parapetti, sono raffigurati degli alpini in marcia a ricordare la tragica
ritirata ed è stato inserito il logo dell’ANA e lo stemma della città di
Livenka. La realizzazione è stata curata da Cimolai Spa, azienda altamente
specializzata in costruzioni metalliche, il cui proprietario, Armando, ha
voluto ricordare con l’opera il fratello Giovanni, classe 1919, alpino nella
12ª compagnia del Tolmezzo, reduce dai fronti russo e greco-albanese. Da San
Quirino (Pordenone), dove è stato benedetto il 2 dicembre dello scorso anno dal
vescovo di Concordia-Pordenone, mons. Giuseppe Pellegrini, il ponte è stato
trasportato in Russia e poi assemblato e montato dai volontari alpini sotto la
direzione tecnica dell’alpino Giovanmaria Rizzi, esperto imprenditore del
settore. La tre giorni è stato un momento importante per ricordare gli alpini
in un luogo simbolo della ritirata, ma anche per rinnovare quello spirito di
solidarietà, foriero di amicizia e collaborazione tra i popoli.
|