DISTURBI AL CERVELLO
La Cannabis invecchia precocemente il cervello
di Redazione
 Disturbi
come schizofrenia e ansia, ma anche abitudini come l’uso di cannabis e di alcol
fanno invecchiare prematuramente il cervello. Il verdetto arriva da uno dei maggiori
studi di neuroimaging mai effettuati, che ha analizzato le scansioni cerebrali
di 31.227 persone, e utilizzato il flusso di sangue che arriva al cervello
possa predirne l’età. Il cervello rappresenta solo il 2% della massa corporea,
ma riceve fino al 20% del sangue pompato dal cuore e viene attraversato da
circa 370 miglia di micro vasi sanguigni. Esistono prove del fatto che i
problemi di questi micro vasi precedono i cambiamenti nel tessuto cerebrale e
nelle capacità cognitive, eppure la loro condizione è sotto-indagata per quanto
riguarda l’invecchiamento cerebrale. Proprio su questi si sono concentrati i
ricercatori della Amen Clinics, Google, John’s Hopkins University, University
of California Los Angeles e della University of California San Francisco. Il
team ha analizzato i modelli di circolazione del sangue in 128 regioni del
cervello usando la tomografia computerizzata a emissione di fotoni singoli
(SPECT). Ogni partecipante ha subito due scansioni cerebrali SPECT – una
durante uno stato di riposo e un’altra durante un’attività di concentrazione –
per un totale di 62.454 esami.
Per
ogni persona, attraverso l’esame dei vasi sanguigni cerebrali è stata
identificata una “età stimata dal cervello” e calcolato l’invecchiamento
accelerato come differenza tra età cronologica ed età stimata. Ne è emerso che
l’invecchiamento cerebrale era legato alla modificazione del flusso sanguigno e
consumare cannabis era associato in media a 2,8 anni di invecchiamento
prematuro. Ma a influenzare erano anche altri fattori, come soffrire di
schizofrenia (associato a un invecchiamento di ben 4 anni), disturbo bipolare
(1,6 anni), il Disturbo da Deficit di Attenzione (ADHD) (1,4 anni), il consumo
di alcol (0,6 anni), essere di sesso maschile e ansiosi. I risultati “aiuteranno a studiare ulteriormente come i
disturbi psichiatrici alterano i pattern del flusso sanguigno nel cervello”,
commenta Daniel G. Amen, fondatore di Amen Clinics e autore dello studio
pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease. Ma soprattutto, sottolinea, “la scoperta dell’abuso di cannabis è stata
particolarmente importante, poiché la nostra cultura sta iniziando a vedere la
marijuana come una sostanza innocua. I nostri risultati, invece, invitano a un
ripensamento del suo effetto sul cervello”.
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