Sì
al footing su strada e in pianura, ma non se si soffre di problemi alla
schiena. È l’avvertimento per chi non rinuncia alla corsa pur di restare in
allenamento o perdere qualche chilo di troppo: se la colonna vertebrale è
malata ed esiste già un principio di degenerazione discale fare footing può
essere deleterio e causare l’insorgenza di nuove patologie. “Per chi ha problemi alla colonna e i dischi
degenerati il rischio continuando a
correre è molto alto: nell’80% dei casi da lì a breve l’evoluzione sarà estremamente negativa”, spiega Pier
Vittorio Nardi, presidente del Cismer, Associazione di “Chirurgia Italiana
Spinale Mini-invasiva e Robotica” e responsabile della Chirurgia Vertebrale
dell’Ospedale Cristo Re di Roma.
“La corsa in via generale è sconsigliata per
i soggetti più avanti negli anni, sopra i 55-60 anni, e per tutti coloro che
presentano dischi già degenerati. In questi casi – spiega l’esperto – è preferibile camminare con passo veloce. Battere i talloni ha, infatti,
ripercussioni soprattutto sull’ultimo spazio intervertebrale L5-S1 e più si corre più il disco va in sollecitazione:
aumenta lo scarico sull’ultimo disco
lombare che, quindi, continua a degenerare in modo più rapido. La degenerazione
discale è l’anticamera di tutte le
patologie della colonna, ernia del disco, sovraccarico delle faccette, infiammazioni, con lombalgie e sciatalgie.
Per tutti gli altri, invece, non ci sono problemi, ma è necessario fare attenzione e correre in modo
corretto”.
Ecco allora le
indicazioni del presidente del Cismer per fare footing evitando rischi alla
schiena:
1)
Esame barpodometrico: è, innanzitutto, importante la postura, tutto quello che
sta sotto la colonna fa parte continuativa della biomeccanica di colonna, per
cui se si trascurano le impostazioni posturali nel camminare o nel correre si
può incorrere in alterazioni della colonna stessa. È consigliabile, quindi, un
esame baropodometrico per controllare la postura dei piedi e correggerla
eventualmente con l’utilizzo di solette.
2)
Scarpe da corsa: indossare sempre scarpe molto comode e adatte alla corsa, non
va bene una qualsiasi scarpa da ginnastica.
3)
Correre in pianura: preferire la corsa su superfici pianeggianti rispetto a
salite e discese e cercare di evitare, almeno agli inizi, saliscendi e
pendenze. Correre in piano è molto più efficace che non correre in salita o in
discesa.
4)
Sì, ad asfalto e prato: l’ideale sarebbe correre su terreni rigidi ma
ammortizzanti, come ad esempio il tartan, materiale impiegato per le piste di
atletica leggera. È chiaro che questo è molto difficile quindi bene fare
footing anche sull’asfalto o sul prato.
5)
No, alla sabbia: benissimo correre al mare ma non sulla sabbia, la superficie
della corsa deve essere rigida.
6)
Aria aperta: è meglio la corsa all’aperto che non in palestra. Per questo piste
ciclabili, asfalto e prato sono, comunque, preferibili al tapis roulant.
7)
Allenamento: mai correre senza essere allenati. Bisogna farlo, gradatamente, e
ricordarsi sempre che la corsa è uno sport a tutti gli effetti e non incide
solo sulla colonna, ma anche sull’aspetto cardiocircolatorio. Correre fa molto
bene al sistema cardiocircolatorio, perché abbassa la pressione e riduce la
frequenza cardiaca, ma bisogna farlo in preparazione.
8)
Tempi: la valutazione di quanto e come si corre è legata assolutamente a
condizioni specifiche del soggetto rispetto alla sua struttura cardiocircolatoria
o a eventuali degenerazioni discali. Non c’è una quantità di tempo idonea per
tutti, per ciascuno va fatta un’indagine globale, in base a età, sesso, peso,
condizioni fisiche. Si può correre tutti i giorni, 15 minuti o un’ora, dipende
da quanto lo consente il proprio fisico.
9)
Esame cardiologico e posturologico: prima di andare a correre sottoporsi a una
visita cardiologica e a un controllo posturologico. La corsa è al pari di tutti
gli altri uno sport che richiede una qualificazione sia a livello amatoriale
che agonistico. Non è difficile riscontrare un 40enne con una tachicardia di
base già latente, come non è detto che a 50 anni non si possa correre la
maratona. Però bisogna conoscere le proprie condizioni fisiche e sapere come
impostare l’allenamento.
10)
Sovrappeso: anche il peso incide sulla schiena durante la corsa. Per le persone
in sovrappeso, è consigliabile camminare a passo veloce magari facendo qualche
chilometro in più. Si può anche correre, ma con le dovute accortezze, se
sovraccarico troppo c’è il rischio di ripercussioni sulle ginocchia o sulla
colonna. È sempre, e comunque necessaria, l’assistenza da parte di un medico.