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 mercoledì 22 agosto 2018

DECALOGO

Il footing se si soffre di problemi alla schiena

di Redazione


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Sì al footing su strada e in pianura, ma non se si soffre di problemi alla schiena. È l’avvertimento per chi non rinuncia alla corsa pur di restare in allenamento o perdere qualche chilo di troppo: se la colonna vertebrale è malata ed esiste già un principio di degenerazione discale fare footing può essere deleterio e causare l’insorgenza di nuove patologie. “Per chi ha problemi alla colonna e i dischi degenerati il rischio continuando a correre è molto alto: nell’80% dei casi da lì a breve l’evoluzione sarà estremamente negativa”, spiega Pier Vittorio Nardi, presidente del Cismer, Associazione di “Chirurgia Italiana Spinale Mini-invasiva e Robotica” e responsabile della Chirurgia Vertebrale dell’Ospedale Cristo Re di Roma.

La corsa in via generale è sconsigliata per i soggetti più avanti negli anni, sopra i 55-60 anni, e per tutti coloro che presentano dischi già degenerati. In questi casi – spiega l’esperto è preferibile camminare con passo veloce. Battere i talloni ha, infatti, ripercussioni soprattutto sull’ultimo spazio intervertebrale L5-S1 e più si corre più il disco va in sollecitazione: aumenta lo scarico sull’ultimo disco lombare che, quindi, continua a degenerare in modo più rapido. La degenerazione discale è l’anticamera di tutte le patologie della colonna, ernia del disco, sovraccarico delle faccette, infiammazioni, con lombalgie e sciatalgie. Per tutti gli altri, invece, non ci sono problemi, ma è necessario fare attenzione e correre in modo corretto”.

Ecco allora le indicazioni del presidente del Cismer per fare footing evitando rischi alla schiena:

1) Esame barpodometrico: è, innanzitutto, importante la postura, tutto quello che sta sotto la colonna fa parte continuativa della biomeccanica di colonna, per cui se si trascurano le impostazioni posturali nel camminare o nel correre si può incorrere in alterazioni della colonna stessa. È consigliabile, quindi, un esame baropodometrico per controllare la postura dei piedi e correggerla eventualmente con l’utilizzo di solette.

2) Scarpe da corsa: indossare sempre scarpe molto comode e adatte alla corsa, non va bene una qualsiasi scarpa da ginnastica.

3) Correre in pianura: preferire la corsa su superfici pianeggianti rispetto a salite e discese e cercare di evitare, almeno agli inizi, saliscendi e pendenze. Correre in piano è molto più efficace che non correre in salita o in discesa.

4) Sì, ad asfalto e prato: l’ideale sarebbe correre su terreni rigidi ma ammortizzanti, come ad esempio il tartan, materiale impiegato per le piste di atletica leggera. È chiaro che questo è molto difficile quindi bene fare footing anche sull’asfalto o sul prato.

5) No, alla sabbia: benissimo correre al mare ma non sulla sabbia, la superficie della corsa deve essere rigida.

6) Aria aperta: è meglio la corsa all’aperto che non in palestra. Per questo piste ciclabili, asfalto e prato sono, comunque, preferibili al tapis roulant.

7) Allenamento: mai correre senza essere allenati. Bisogna farlo, gradatamente, e ricordarsi sempre che la corsa è uno sport a tutti gli effetti e non incide solo sulla colonna, ma anche sull’aspetto cardiocircolatorio. Correre fa molto bene al sistema cardiocircolatorio, perché abbassa la pressione e riduce la frequenza cardiaca, ma bisogna farlo in preparazione.

8) Tempi: la valutazione di quanto e come si corre è legata assolutamente a condizioni specifiche del soggetto rispetto alla sua struttura cardiocircolatoria o a eventuali degenerazioni discali. Non c’è una quantità di tempo idonea per tutti, per ciascuno va fatta un’indagine globale, in base a età, sesso, peso, condizioni fisiche. Si può correre tutti i giorni, 15 minuti o un’ora, dipende da quanto lo consente il proprio fisico.

9) Esame cardiologico e posturologico: prima di andare a correre sottoporsi a una visita cardiologica e a un controllo posturologico. La corsa è al pari di tutti gli altri uno sport che richiede una qualificazione sia a livello amatoriale che agonistico. Non è difficile riscontrare un 40enne con una tachicardia di base già latente, come non è detto che a 50 anni non si possa correre la maratona. Però bisogna conoscere le proprie condizioni fisiche e sapere come impostare l’allenamento.

10) Sovrappeso: anche il peso incide sulla schiena durante la corsa. Per le persone in sovrappeso, è consigliabile camminare a passo veloce magari facendo qualche chilometro in più. Si può anche correre, ma con le dovute accortezze, se sovraccarico troppo c’è il rischio di ripercussioni sulle ginocchia o sulla colonna. È sempre, e comunque necessaria, l’assistenza da parte di un medico.


 


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