Il
ministero della Salute ribadisce “l’importanza
delle vaccinazioni come strumento di prevenzione da gravi patologie infettive
in ogni fase della vita”, e ha emanato la circolare che porta la data del 7
agosto per la promozione della salute femminile in età fertile, in previsione e
durante la gravidanza. “L’obiettivo è la
protezione della donna e del nascituro da alcune specifiche malattie attraverso
i giusti vaccini”, spiega il ministero.
Vaccinazioni
in età fertile
Alcune
malattie possono incidere negativamente sulla fertilità o avere conseguenze
sull’esito di una gravidanza. Di conseguenza, per le donne in età fertile sono
indicate, se non già immuni, le vaccinazioni contro morbillo, parotite,
rosolia, varicella e papilloma virus (HPV). Di grande importanza, è anche il
richiamo decennale della vaccinazione contro difterite, tetano e pertosse.
Vaccinazioni
in previsione di una gravidanza
In
previsione di una gravidanza è necessario che le donne siano protette nei
confronti di morbillo-parotite-rosolia (MPR) e della varicella, dato l’elevato
rischio per il nascituro, derivanti dall’infezioni materna durante la
gravidanza, specie se si verifica nelle prime settimane di gestazione. Per la
varicella contratta nell’immediato periodo pre-parto, il rischio, oltre che per
il nascituro, può essere molto grave anche per la madre. Poiché, sia il vaccino
MPR che quello della varicella sono controindicati in gravidanza, è necessario
che, al momento dell’inizio della gravidanza, la donna sia già vaccinata
regolarmente (con due dosi) da almeno un mese.
Vaccinazioni
in gravidanza
Nel
corso di ogni gravidanza e per ogni successiva gestazione, sono raccomandate le
vaccinazioni contro difterite, tetano, pertosse (dTpa) e anti-influenza (nel
caso la gestazione si verifichi durante una stagione influenzale). Di grande
rilievo, è la vaccinazione dTpa durante ogni gravidanza, anche se la donna sia
già stata vaccinata o sia in regola con i richiami decennali o abbia avuto la
pertosse. Infatti, la pertosse contratta dal neonato nei primi mesi di vita può
essere molto grave o, persino, mortale e la fonte di infezione è frequentemente
la madre. Il periodo raccomandato per effettuare la vaccinazione è il terzo
trimestre di gravidanza, idealmente intorno alla 28a settimana, al
fine di consentire alla gestante la produzione di anticorpi sufficienti e il
conseguente passaggio transplacentare. Il vaccino dTpa si è dimostrato sicuro
sia per la donna in gravidanza sia per il feto. La vaccinazione
anti-influenzale è raccomandata e offerta gratuitamente alle donne che all’inizio
della stagione epidemica dell’influenza si trovino nel secondo o terzo
trimestre di gravidanza.
I
vaccini controindicati in gravidanza
I
vaccini contro MPR e varicella, contenendo vaccini a virus vivi attenuati, non
possono essere somministrati in gravidanza, sebbene l’effettuazione accidentale
della vaccinazione in donne che non sapevano di essere in gravidanza non ha mai
fatto registrare un aumento di aborti o malformazioni. È, inoltre, opportuno
che le donne che intendono programmare una gravidanza siano informate della
necessità di posticiparla di un mese dopo la vaccinazione. Tuttavia, l’esposizione
accidentale della donna in gravidanza alla vaccinazione o l’inizio di una
gravidanza entro le quattro settimane successive alla vaccinazione non
rappresentano indicazioni all’interruzione volontaria di gravidanza. Nel caso
una donna non risulti immune, è importante che sia vaccinata prima della
dimissione dal reparto di maternità o, comunque, le sia fissato un appuntamento
presso il servizio vaccinale nel periodo immediatamente successivo al parto.Anche
la vaccinazione anti-HPV non è attualmente consigliata durante la gravidanza,
poiché non sono stati effettuati studi specifici sull’impiego del vaccino in
donne in stato di gravidanza. L’eventuale somministrazione accidentale in
gravidanza non comporta, comunque, l’indicazione all’interruzione volontaria
della stessa, mentre la vaccinazione dovrà essere sospesa e rimandata sino al
completamento della gravidanza.