ISTITUTO SUPERIORE SANITÀ
Vaccinazioni, importante non compromettere l’obiettivo della tutela della salute di tutti
di Redazione
 L’Istituto
Superiore di Sanità, in merito al provvedimento sull’autocertificazione delle
vaccinazioni obbligatorie, sottolinea che: dal 2014 l’Istituto, organo tecnico-scientifico
del Servizio Sanitario Nazionale, ha segnalato ogni anno la crescente
diminuzione in tutte le Regioni italiane di tutte le coperture vaccinali al di
sotto della soglia di sicurezza del 95% raccomandata dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità che per questo ha richiamato l’Italia per due volte; l’attuale
legge è nata per contrastare una situazione di pericolo di epidemie di malattie
gravi, potenzialmente mortali, facilitate dall’esistenza di migliaia di
soggetti ad esse suscettibili poiché non possono essere vaccinati.In
particolare, per la vaccinazione contro il morbillo la soglia di copertura era
scesa all’85% per cento, ben 10 punti al di sotto della soglia necessaria per
il controllo delle epidemie, anche a causa di una delle più grandi bufale della
storia della scienza che aveva correlato questa vaccinazione all’insorgenza dell’autismo.
In conseguenza di ciò, in Italia, a partire dall’inizio del 2017 a oggi, un’epidemia
di morbillo ha causato circa 7.000 infezioni, che hanno provocato complicanze
gravi nel 40% dei casi e ben otto morti, tra i quali diversi bambini.
Nella
graduatoria mondiale di questa malattia, l’Italia è preceduta solo da India,
Nigeria, Pakistan e Romania. I risultati dell’attuale legislazione che prevede
l’obbligo vaccinale hanno mostrato che le coperture sono in aumento di un punto
e mezzo percentuale per quanto riguarda il vaccino esavalente e di ben 4,5
punti percentuali per quanto riguarda il morbillo, ma per entrambe le
vaccinazioni il raggiungimento della soglia di sicurezza è ancora lontano. In
particolare, oltre al già citato morbillo, si segnala che l’attuale situazione
epidemiologica del Paese per le malattie prevenibili dai vaccini oggi obbligatori
è caratterizzata da: circa 60 casi e 20 morti l’anno di tetano, malattie nei
confronti della quale non esiste immunità di gregge, non essendo trasmissibile
da persona a persona. Nessun caso di malattia difterica, ma 3 forme di
difterite cutanea segnalate nel 2017 causate da ceppi non tossinogenici, che,
tuttavia, potrebbero subire trasformazioni e diventare pericolosi. Inoltre, la
difterite è ancora presente all’interno dell’EU, in particolare nei paesi
Baltici. Incidenza di epatite B in diminuzione dal 1992 (anno di introduzione
del vaccino), con scomparsa dei casi nei bambini, ma l’abbassarsi delle
coperture espone al rischio i singoli individui a contrarre la malattia che
causa cronicizzazione nel 90% degli infetti in età neonatale. La forma cronica
porta a una degenerazione progressiva del fegato che causa insufficienza
epatica, cirrosi e un elevato rischio di epatocarcinoma.
Nel
2016, sono stati segnalati 140 casi di malattia batterica invasiva da
Haemophilus influenzae con aumento dei casi a seguito della diminuzione delle
coperture vaccinali. Circa 1.000 casi di pertosse l’anno con tendenza all’aumento.
A causa della diminuzione delle coperture vaccinali contro la parotite,
malattia infettiva acuta virale altamente contagiosa che può presentare varie
complicanze, inclusa l’orchite nei pazienti maschi, la pancreatite, e la
meningite asettica, compaiono ripetuti focolai epidemici sul territorio nazionale.
L’inadeguatezza delle coperture vaccinali contro la rosolia ha fatto registrare
nel periodo gennaio 2005-agosto 2015 163 casi di rosolia in gravidanza e 77 casi
di rosolia congenita. Nello stesso periodo, tra le donne infette, è stato
segnalato un nato morto, un aborto spontaneo e 32 interruzioni volontarie di
gravidanza.
Dal
2009, il numero di casi di varicella era pari a circa 60.000 l’anno ma la
mancanza di un sistema di sorveglianza adeguato non permette il continuo
monitoraggio della malattia il cui impatto viene, attualmente, sottovalutato
anche a causa delle basse coperture vaccinali finora raggiunte. Va, inoltre,
sottolineato che il raggiungimento di soglie di sicurezza è essenziale anche
per garantire il diritto all’educazione di migliaia di bambini immunodepressi
per i quali la frequenza scolastica è impedita dal rischio di contrarre
infezioni, come il morbillo, che per loro può essere letale e che secondo i
piani dell’OMS doveva essere eliminato in Europa già nel 2015. Pertanto, a
prescindere dalle misure che si intendono implementare, è doveroso fare di
tutto per continuare a mantenere il trend positivo in atto al fine di garantire
adeguate coperture vaccinali.
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