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 mercoledì 20 giugno 2018

PSICOLOGIA

Stressoressia, nuova forma di disagio psicologico

di Redazione


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La stressoressia è una nuova forma di disagio psicologico legato all’alimentazione e colpisce, tendenzialmente, le cosiddette donne “in carriera” giovani donne fra i 28 ed i 40 anni, madri di famiglia affermate professionalmente. Causa scatenante lo stress che si ripercuote sul corpo. Pur non essendo ancora riconosciuta e diagnosticata dalla comunità dei medici, recenti ricerche mostrano come la stressoressia si presenti all’interno di un quadro ben preciso. Le donne sono caratterizzate da forte senso del dovere e di responsabilità, spiccata intelligenza. Spesso nutrono aspettative su se stesse notevolmente elevate e una motivazione ferrea combinata a un forte orgoglio che le spinge a mostrarsi costantemente all’altezza di tutti gli impegni richiesti, di saper gestire e conciliare mille ruoli, il tutto al costo di veri e propri sacrifici.

Mente e Corpo in stretta correlazione Tali donne si sentono costrette dalle scelte che hanno intrapreso e su cui sentono di non avere controllo e, senza rendersene conto, finiscono col sacrificare aspetti importanti e basilari per il loro benessere psico-fisico, ovvero, il cibo. Unico momento gestito interamente da loro su cui sento di avere controllo. E possono decidere di saltare. Tra le conseguenze più immediate di queste cattive abitudini alimentari, ripetute nel tempo, troviamo la perdita dell’abitudine di mangiare, il dimenticarsi di mangiare. Conseguenziale è la perdita di peso con stato di spossatezza, stanchezza e astenia. Mente e corpo vanno in tilt. Un’anoressia da stress insomma, una conseguenza della perdita dell’abitudine di mangiare, differente dall’anoressia che siamo abituati a conoscere, legata a problemi emotivi, a una distorta immagine del corpo, dove la riduzione di peso, invece, rappresenta l’obiettivo da raggiungere.

Cosa fare Rivolgersi a un esperto non appena si nota una minima anomalia legata al rapporto con il cibo. Lo psicologo in questi casi e non il nutrizionista. Il disturbo viene attivato dallo stress e si propaga nel corpo come un disturbo psicosomatico. Importante è ricalibrare la propria autostima e scala dei valori. Rimettersi in discussione per uscire dalla “sindrome della mamma perfetta”. Eliminare gli elementi stressogeni per corpo e mente.Si possono, intanto, provare a seguire alcune regole generali: non lasciarsi travolgere quando si è madri e lavoratrici, imparare a godersi il tempo libero con la famiglia e a ritagliarsi uno spazio tutto per sé, trasformare i pasti, prima colazione compresa, in momenti d’incontro, dialogo e scambio, impegnare le proprie energie per organizzare situazioni piacevoli e di svago, concedersi pause in cui poter spegnere il telefono cellulare e trascurare le mail. Bisogna riscoprire se stesse, per riscoprire il piacere che si ricava da uno stile di vita diverso.

Dott.ssa Crisafulli Liliana


 


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