MESSINA
Policlinico universitario di Messina, asportazione della tiroide senza cicatrici chirurgiche
di Redazione
 Sono
state eseguite a Messina le prime asportazioni della tiroide senza cicatrici
chirurgiche. Gli interventi sono stati eseguiti al Policlinico “G. Martino” dal
prof. Gianlorenzo Dionigi, endocrinochirurgo dell’Università di Messina con l’assistenza
preziosa dei suoi collaboratori e dell’équipe Anestesiologica e
Infermieristica. Il prof. Dionigi, proveniente dall’Università Insubria di
Varese, dal settembre scorso è docente dell’Ateneo peloritano. Egli è, infatti,
tra i vincitori dei concorsi esterni banditi nei mesi scorsi dall’Università di
Messina, proprio per implementare le professionalità all’interno dell’Ateneo in
determinati settori.“L’asportazione della ghiandola tiroidea,
senza cicatrici – spiega il prof.
Dionigi – avviene mediante una piccola
incisione di un centimetro, ‘nascosta’ nel vestibolo inferiore del cavo orale,
dietro al libro inferiore. Il vantaggio principale di questa tecnica chirurgica
è l’eccellente risultato estetico con l’eliminazione completa di cicatrici
chirurgiche nel collo o in altre sedi visibili. I pazienti, inoltre, si
mobilizzano dal letto precocemente, si alimentano e parlano il pomeriggio
stesso dell’intervento, prendono il sole il weekend successivo al mare, possono
fare la doccia la sera perché non è presente alcuna cicatrice visibile, alcuna
medicazione”.
Il
prof. Gianlorenzo Dionigi è stato il primo in Europa a eseguire questo
intervento chirurgico. La tecnica chirurgica senza cicatrici è stata proposta e
validata da un gruppo di studio internazionale (Transoral Thyroidectomy Study
Group) composto dai massimi esperti della chirurgia endocrina quali lo stesso
prof. Gianlorenzo Dionigi, i proff. Jeremy Richmond (John Hopkins, Baltimora,
USA), Robert Uldesman e Tobias Carling (Yale University, New Haven, USA), Hoon
Yub Kim (Korea University, Seoul) e Angkoon Anuwong della Siam University di
Bangkok.
La
nuova tecnica chirurgica senza incisioni è strettamente dipendente dall’esperienza
del chirurgo e dalle nuove tecnologie e moderni strumenti chirurgici dedicati
quali il monitoraggio dei nervi laringei, dissettori a radiofrequenza e
strumenti endoscopici. “Per questo – aggiunge il prof. Dionigi – desidero sentitamente ringraziare l’amministrazione
ospedaliera, tutto il Policlinico e l’Università di Messina per aver messo a
disposizione tali tecnologie innovative, uniche in Italia, per la chirurgia
della tiroide. Questi interventi chirurgici, infatti, sono resi possibili
grazie al significativo supporto delle due amministrazioni. Fondamentale è
stata la collaborazione con la cattedra di Endocrinologia del prof. Salvatore
Cannavò e con tutti i suoi collaboratori per la perfetta preparazione dei
pazienti, con il dott. Enzo Marando e il prof. Mondello Fanio per i delicati
aspetti anestesiologici e con tutto il personale infermieristico del Blocco
Operatorio per la preziosa apporto intraoperatorio”.
I
criteri di selezione per questo tipo d’intervento sono i noduli tiroidei con
diametro non superiore ai 5 cm, il volume della ghiandola tiroidea non
superiore ai 45 ml, la diagnosi preoperatoria di patologia benigna della tiroide
o di un piccolo tumore, l’assenza di indicatori biochimici ed ecografici di
tiroidite, non segni clinici ed ecografici di linfadenopatia cervicale. “Questo è certamente un importante riconoscimento europeo e internazionale per
Messina”, ha concluso il prof. Dionigi.
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