CHIESA APOSTOLICA ROMANA
FRANCESCO, IL PAPA CHE SOGNA UNA CHIESA POVERA
di Paola Saladino
 Ha spiazzato tutti l’elezione al soglio
pietrino del cardinale argentino, Jorge Maria Bergoglio. Infatti,
inaspettatamente, questo gesuita di origini italiane, conosciuto ai più, ha avuto
la meglio su cardinali italiani ed americani molto più quotati. Un papa,
dunque, venuto dall’altro emisfero, l’America Latina, in cui convivono povertà
e grandi ricchezze, sete di riscatto sociale e voglia di affermarsi sullo
scenario mondiale. Un papa questo che ha subito conquistato per la semplicità,
emblematica la sua croce di ferro, la cordialità, come quando saluta ad uno ad
uno i partecipanti alla Messa da lui celebrata nella chiesa di Santa Marta, per
la tenerezza con la quale s’inchina su bambini e disabili, per l’umiltà con cui
lava i piedi ai giovani detenuti. Bergoglio sorprende, anche, per il nome che
si è scelto, Francesco, pensando, come ha confessato, ai tanti poveri e alle
tante guerre esistenti sulla terra, invitando, così, come Francesco d’Assisi,
all’amore per i poveri, la pace ed il creato. Certamente, fa riflettere come il nostro
tempo sia molto simile a quello in cui visse Francesco: diseguaglianze sociali,
povertà e miseria diffuse, instabilità politica, crisi profonda della Chiesa
sofferente per molti scandali e, spesso, più interessata all’economia ed alla
politica che all’annuncio del Vangelo. Papa Francesco sollecita la Chiesa,
libera da condizionamenti mondani, a riscoprire la verità del suo essere:
annunciare Cristo crocefisso a tutti gli uomini, in particolare agli ultimi,
per dare loro speranza, aiutarli a ripartire e a prospettarsi nel futuro. Ma
quella che papa Bergoglio vuole è, anche, una Chiesa aperta al dialogo
ecumenico, sia con i fratelli cristiani che con le altre religioni, per
costruire insieme ponti di pace. I cattolici aspettano, con fiducia, di essere
guidati dal loro Pastore su piste autentiche di vita che non siano solo quelle,
rivelatesi fallimentari, dell’economia e della politica, per una piena
realizzazione umana.
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