MESSINA
Messina – Si è svolto l’evento formativo “Psiche Politica”
di Redazione
 Un evento formativo ha delle
necessarie premesse, si pone fini ed obiettivi. Nell’ambito del benessere
psichico l’organizzazione dei servizi e le strategie d’intervento non possono
non tener conto di una visione attenta alla complessità ed alla sostenibilità. “Psiche
Politica” organizzato dalla Commissione Psicoterapia dell’Ordine dei Medici e
dal Centro Italiano di Psicologia Analitica- Istituto Meridionale, con il
patrocinio dell’Assessorato Regionale alla Sanità, l’Università degli Studi di
Messina, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Messina, l’Ordine degli
Psicologi e il Dipartimento di Salute Mentale ASP 5, che si è svolto al PalaCultura,
in una sala gremita, rivolto a medici, psicologi e tecnici della riabilitazione,
è iniziato dopo i saluti dell’Assessore alla cultura Enzo Trimarchi, del direttore
del Dipartimento di Salute Mentale, dott. Antonino Ciraolo, e del prof. Rocco
Zoccali, direttore della Cattedra di Psichiatria della Università degli Studi
di Messina.
Lo Sviluppo Sostenibile (SS) nell’ambito
della sfera psicosociale, ambientale ed economica mira a salvaguardare le
generazioni future. La Risoluzione 70/1 delle Nazioni Unite definisce il
programma per lo Sviluppo Sostenibile 2030 individuando 17 obiettivi (OSS) e
169 sotto-obiettivi. L’obiettivo 3 relativo al benessere mentale, traccia
itinerari e principi etici e psicologici da conoscere e perseguire attraverso
una visione sistemica ma soprattutto una politica di civiltà per la creazione e
l’affermazione di un nuovo modello di sviluppo che ponga l’individuo al centro,
tenendo conto delle inumane violenze che lo stesso riceve da un sistema
psicosociale volto all’individualismo narcisistico, piuttosto che all’individuazione.
Nella sua introduzione, Matteo Allone, responsabile scientifico dell’evento, ha
sottolineato come il sistema sanitario vive una serie di problematicità, che
sono il frutto dello spirito del tempo: accanimento diagnostico come effetto
della medicina difensiva e della crescente paranoia persecutoria, aumento del
suicidio in ambito giovanile e delle dipendenze sine-substantia (internet addiction, gap, sex addiction), come
effetto di una crescente dimensione depressiva e di personalità sviluppatesi in
maniera pervasiva e disadattiva. Ha evidenziato, inoltre, il tema irrisolto
della prevenzione, attraverso un consapevole uso delle risorse.
L’attenzione alla natura e alla
cultura come linee guida per la rinascita dell’idea neoplatonica di un “anima mundi” che va difesa e protetta
attraverso la formazione di operatori impegnati, responsabili e coscienti che
esiste una umanità, alienata da sé e dai luoghi che abita. Le relazioni,
moderate da Melania Mento, Università di Messina, Maurizio Nicolosi, direttore
Istituto Meridionale del C.I.P.A., Franco la Rosa della Scuola di Psicoanalisi
junghiana CIPA, Istituto Meridionale, e Giuseppe Rao, direttore Modulo
Dipartimentale Salute Mentale Messina nord (Asp5), sono state analizzate nei
loro risvolti psicopatologici rispetto ai disturbi della personalità dai
relatori Luigi Baldari (Istituto di Micropsicoanalisi) che ha proposto alcune
riflessioni psicoanalitiche e sociologiche sulla genesi del narcisismo nella
nostra epoca. Il termine “narcisismo” sta a indicare una eccessiva
concentrazione di interesse psicologico su di sé. Attualmente, la maggior parte
della disturbante fenomenologia nella nostra società è vista alla luce della
concettualizzazione analitica del narcisismo.
Questo si è verificato solo di
recente (ultimi 30/40 anni), se consideriamo che sono trascorsi più di 100 anni
dalla pubblicazione (1914) dell’articolo di Freud “sul narcisismo”. Gli scritti
psicoanalitici sul narcisismo, da Kohut a Kernberg e numerosi altri hanno
destato molto interesse, anche fuori dalla professione psicologica. Inoltre,
ciò che era stato presentato come una categoria diagnostica psichiatrica, come
una circoscritta patologia del carattere, basata su di una soluzione difettosa
di conflitti precoci, è trasformato in un interesse vasto, sociologico con “II
narcisismo nella nostra cultura” di Christopher Lasch.Ferdinando Testa, psicologo analista
didatta C.I.P.A. Catania, ha brillantemente relazionato su: “Borderline, Anima
Mundi e Campo Archetipico: dal due al tre”. Nel corso della giornata, è stata
possibile una lettura dell’aspetto psicourbano, rispetto alla qualità e al
benessere psichico connesso ai luoghi che abitiamo. Questa lettura offerta da
Anna Muscatello, Università di Messina, ha consentito di riflettere sui dati in
controtendenza rispetto a ciò che sappiamo sulla salute generale, riscontrando
come la salute mentale è peggiore nelle aree urbane, come evidenziato dall’incremento
dell’incidenza e della prevalenza dei disturbi psichiatrici, fino al 38% più
frequenti negli abitanti delle città rispetto alla controparte rurale (Peen et
al., 2010).
L’ambiente urbano è altamente
complesso ed eterogeneo, una miscela di ritmo accelerato, densità sociale e,
simultaneamente, isolamento sociale, dovuto alla superficialità delle relazioni
e al disimpegno, correlato all’eccessiva presenza di stimoli (concetto di “overload”,
Milgram, 1970) e, pertanto, si presta a rivestire il ruolo di fattore
psicosociale patogeno che facilita lo stress cronico e influenza il
neurosviluppo (Tost et al., 2015). La stessa ha evidenziato come sia importante
un approccio integrato e multidisciplinare al fine di delineare con maggiore
attendibilità le componenti urbane a significato patogeno o protettivo nei
confronti del disagio psichico, dello stress percepito e dei disturbi mentali,
al fine di strutturare adeguati e specifici interventi di prevenzione. A
seguire, la relazione del dott. Mario Gullì, psicologo analista del C.I.P.A.
Messina, su: “L’Io e l’altro, psiche e società”.
Nella sessione pomeridiana, moderata
da Clemente Cedro e da Giuseppe Mento, Università degli studi di Messina, è
stato affrontato il tema della dimensione della psiche femminile dai relatori
Francesca Picone, psicologo analista didatta del C.I.P.A. Catania: La
dimensione politica della Psiche al femminile: da Gaia ad Atena, e altre ancora
e Jenny Gioffrè, psicologo analista C.I.P.A., che ha svolto una riflessione
sulla possibile trasformazione politica della nostra epoca che sebbene ricca di
grandi risorse soprattutto dal punto di vista tecnologico e della capacità di
nuove forme di gestione delle risorse naturali, è messa a rischio dal permanere
di una cultura egemonica distruttiva. La soluzione sta nel far entrare nella
vita pubblica uomini e donne impegnati a restaurare la trama della loro
integrità umana, basata essenzialmente sull’empatia e la responsabilità,
espressioni dello spirito femminile. Infine, Giuseppe Mento (Policlinico
Messina) che ha offerto una approfondita lettura neurocognitiva della relazione
tra uomo e società.
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