MESSINA
L’autismo colpisce 1 bambino su 77. Si abbassa l’età della prima diagnosi
di Redazione
 Panorama
della Sanità pubblica l’articolo che segue. “Secondo l’Osservatorio Nazionale Autismo, che fa capo all’Istituto Superiore di Sanità, si stima che in Italia l’Autismo
colpisca 1 bambino ogni 77 e appare
in progressivo aumento per l’intreccio di diversi elementi: l’aumentata
consapevolezza della popolazione, il
cambiamento dei criteri diagnostici, l’introduzione di strategie di screening e
individuazione precoce che consentono la
diagnosi anche di disturbi lievi che in passato non erano individuati. Secondo la Società Italiana di
Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Sinpia), le recenti
politiche di indirizzo nazionali e regionali riguardanti l’Autismo hanno
tentato di individuare azioni e
strategie che tengano conto della necessità di attivare una rete di interventi
precoci e mirati, che integrino strumenti
terapeutici ed educativi e che aderiscano a una prospettiva che tiene conto dell’intero ciclo di vita.
Un primo risultato positivo è, sicuramente, l’abbassamento dell’età alla prima diagnosi, che in molte
regioni ora si colloca a 3 anni, e il progressivo aumento di servizi specialistici che offrono percorsi
adeguati.
Restano però alcune
importanti questioni aperte”. “Le persone con Disturbo dello Spettro Autistico (Asd) possono presentare quadri clinici
molto diversi tra loro, e vivere in contesti educativi e sociali assai variabili – sostiene Annalisa
Monti, Consiglio Direttivo della Sinpia –.
Per questo è urgente e necessario
sviluppare maggiormente una ‘medicina personalizzata’, capace di coniugare le
evidenze scientifiche con le
caratteristiche degli individui, in attesa che le future conoscenze in campo
neurobiologico e farmacologico possano
trasformarla anche in ‘medicina di precisione’, in linea con l’evoluzione del sapere medico-scientifico”.
“Una ‘Medicina personalizzata’ si fonda
– sostiene la Sinpia – su una rinnovata
alleanza tra team di specialisti e famiglie, che renda possibile una moderna
modalità di presa in carico clinica, con tutte le sue sfaccettature
sintomatiche e evolutive, e favorisca una dinamica collaborazione nella
gestione educativa e riabilitativa”.
“Secondo punto imprescindibile – aggiunge
Massimo Molteni, Consiglio Direttivo della Sinpia – è la ‘rete curante’ con i pediatri di famiglia, per affrontare passo
dopo passo la sfida evolutiva dei bambini
con autismo: non solo per una diagnosi precoce e tempestiva al primo
evidenziarsi di ritardi o anomalie
evolutive, ma per accompagnarne la crescita e intervenire sinergicamente sulle
patologie o sui disturbi
concomitanti: disturbi del sonno, epilessia, disturbi gastrointestinali,
patologie intercorrenti”. “Infine, è necessario un reale investimento
sull’organizzazione dei servizi per i disturbi
neuropsichiatrici dell’età evolutiva, di cui l’autismo è uno dei più rilevanti –
conclude Antonella Costantino, presidente della Sinpia –, per valorizzare la ricchezza del nostro Sistema Sanitario e superare la disomogeneità di
risposte dei singoli sistemi regionali. Vanno messe a sistema le buone pratiche sviluppate nei numerosi
progetti mirati, stabilizzando il personale per garantire la necessaria stabilità delle risposte agli
utenti, e sviluppate nuove modalità che facilitino l’accesso, come la telemedicina, superando la logica
delle prestazioni consulenziali ‘puntiformi’, su cui è ancora fondato il Ssn”.
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