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 martedì 2 aprile 2019

MESSINA

L’autismo colpisce 1 bambino su 77. Si abbassa l’età della prima diagnosi

di Redazione


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Panorama della Sanità pubblica l’articolo che segue. Secondo l’Osservatorio Nazionale Autismo, che fa capo all’Istituto Superiore di Sanità, si stima che in Italia l’Autismo colpisca 1 bambino ogni 77 e appare in progressivo aumento per l’intreccio di diversi elementi: l’aumentata consapevolezza della popolazione, il cambiamento dei criteri diagnostici, l’introduzione di strategie di screening e individuazione precoce che consentono la diagnosi anche di disturbi lievi che in passato non erano individuati. Secondo la Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Sinpia), le recenti politiche di indirizzo nazionali e regionali riguardanti l’Autismo hanno tentato di individuare azioni e strategie che tengano conto della necessità di attivare una rete di interventi precoci e mirati, che integrino strumenti terapeutici ed educativi e che aderiscano a una prospettiva che tiene conto dell’intero ciclo di vita. Un primo risultato positivo è, sicuramente, l’abbassamento dell’età alla prima diagnosi, che in molte regioni ora si colloca a 3 anni, e il progressivo aumento di servizi specialistici che offrono percorsi adeguati.

Restano però alcune importanti questioni aperte”.Le persone con Disturbo dello Spettro Autistico (Asd) possono presentare quadri clinici molto diversi tra loro, e vivere in contesti educativi e sociali assai variabili – sostiene Annalisa Monti, Consiglio Direttivo della Sinpia –. Per questo è urgente e necessario sviluppare maggiormente una ‘medicina personalizzata’, capace di coniugare le evidenze scientifiche con le caratteristiche degli individui, in attesa che le future conoscenze in campo neurobiologico e farmacologico possano trasformarla anche in ‘medicina di precisione’, in linea con l’evoluzione del sapere medico-scientifico”. “Una ‘Medicina personalizzata’ si fonda – sostiene la Sinpia – su una rinnovata alleanza tra team di specialisti e famiglie, che renda possibile una moderna modalità di presa in carico clinica, con tutte le sue sfaccettature sintomatiche e evolutive, e favorisca una dinamica collaborazione nella gestione educativa e riabilitativa”.

Secondo punto imprescindibile – aggiunge Massimo Molteni, Consiglio Direttivo della Sinpia – è la ‘rete curante’ con i pediatri di famiglia, per affrontare passo dopo passo la sfida evolutiva dei bambini con autismo: non solo per una diagnosi precoce e tempestiva al primo evidenziarsi di ritardi o anomalie evolutive, ma per accompagnarne la crescita e intervenire sinergicamente sulle patologie o sui disturbi concomitanti: disturbi del sonno, epilessia, disturbi gastrointestinali, patologie intercorrenti”. “Infine, è necessario un reale investimento sull’organizzazione dei servizi per i disturbi neuropsichiatrici dell’età evolutiva, di cui l’autismo è uno dei più rilevanti – conclude Antonella Costantino, presidente della Sinpia –, per valorizzare la ricchezza del nostro Sistema Sanitario e superare la disomogeneità di risposte dei singoli sistemi regionali. Vanno messe a sistema le buone pratiche sviluppate nei numerosi progetti mirati, stabilizzando il personale per garantire la necessaria stabilità delle risposte agli utenti, e sviluppate nuove modalità che facilitino l’accesso, come la telemedicina, superando la logica delle prestazioni consulenziali ‘puntiformi’, su cui è ancora fondato il Ssn”.


 


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