mercoledì 13 febbraio 2019
CITTADINANZA ONORARIA
Floresta – Ad un mese dall’estradizione di Cesare Battisti, l’amministrazione comunale invita il presidente Jair Bolsonaro e espone sulla facciata del Comune la bandiera del Brasile
di Redazione
Atto
politico rilevante quello del sindaco di Floresta, Antonino Cappadona che, esattamente a un mese dall’estradizione dal Brasile del
terrorista Cesare Battisti, ha voluto esporre al balcone del Comune più alto di
Sicilia, insieme alla bandiera italiana anche quella del Brasile. Cappadona, il
sindaco, ha voluto evidenziare il ruolo propositivo svolto dal Presidente
brasiliano, che oggi interpreta il nuovo corso politico del grande Stato
sudamericano, sottolineando che oltre ad aver fatto la scelta giusta, con quell’atto
di estradizione, permettendo di poter assicurare alle patrie galere un
terrorista pluriomicida, ha dato a quel gesto un grande valore simbolico, che
guarda al bisogno di legalità, della certezza della pena per chi ha commesso un
reato, rivendicato dal popolo, dando concretezza al senso al bisogno di
giustizia che si avverte in Italia.
Cappadona
ha anche anticipato che l’amministrazione comunale formalizzerà, nei prossimi
giorni, l’invito al Presidente brasiliano di recarsi a Floresta, per aver
consegnata la cittadinanza onoraria, cogliendo l’occasione per ringraziare
tutti coloro che in Italia si sono adoperati in questi lunghi anni per
assicurare alla giustizia il latitante, senza mai mollare per un attimo la “preda”
anche combattendo con le protezioni di comodo, vedi quelle francese, che hanno
coperto la latitanza di Battisti. Antonino Cappadona ha anche evidenziato che
sarebbe bello, in quell’occasione, avere a Floresta i familiari vittime della furia
omicida del terrorista comunista, quelli del maresciallo Andrea Santoro, del
gioielliere Pierluigi Torregiani, del macellaio Lino Sabbadin e di Andrea
Campagna, agente della Digos di Milano. Perché, dice il sindaco di Floresta,
sarebbe anche un’occasione splendida per una Festa nel segno di rispetto, dell’onore,
un grande abbraccio a chi ha dato la vita, in divisa o meno, per la nostra
Democrazia e per la Repubblica.
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