Il CUPLA – Coordinamento Unitario
Pensionati Lavoro Autonomo, che rappresenta le associazioni pensionistiche
di CIA; Coldiretti; Confagricoltura; Confartigianato; CNA; SADA-Casartigiani;
Confesercenti; 50ePiù Confcommercio, ha aderito e partecipato alla marcia per
il lavoro produttivo e l’esigenza di cambiare per rilanciare l’economia e modernizzare
la Sicilia che si è tenuta a Palermo oggi, giovedì 1 marzo alle ore 11,00.
Il CUPLA messinese esprime seria preoccupazione per lo stato dei servizi
sociali e sanitari. La stampa, quasi giornalmente, segnala disservizi, casi di
sospensione di assistenza domiciliare, rischio di non utilizzare a pieno le
risorse finanziarie, ritardi attuazione piani 328, casi di malasanità, chiusura
centri aggregazione anziani, diffuse irregolarità case di riposo private,
lunghe attese corsie ospedaliere che colpiscono la dignità degli ammalati. Cresce
una diffusa percezione di non affidabilità delle nostre strutture ospedaliere.
È, pertanto, urgente e necessario affrontare le seguenti questioni:
a) garantire in tutti i comuni il servizio di assistenza domiciliare e
costituire le consulte comunali anziani;
b) attivare l’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata)
promuovendo protocolli operativi, in modo da garantire tale servizio agli
anziani non autosufficienti con programmi di cura e assistenza personalizzati;
c) potenziare i punti di urgenza-emergenza ospedalieri, gli hospice, il day
hospital oncologico evitando le lunghe attese in pronto soccorso o quelle astanterie,
ancora, più traumatiche per i malati terminali e i loro congiunti;
d) favorire le dismissioni ospedaliere con le cure e assistenze a casa,
attivando, anche, le moderne tecnologie con la tele-assistenza domiciliare;
e) approntare un piano straordinario di creazione di strutture
territoriali per favorire e stimolare tutti quei servizi di assistenza,
prestazioni sanitarie, esami diagnostici che limitino il ricorso ai ricoveri
ospedalieri;
f) affrontare con urgenza le criticità nell’attuazione dei piani di zona
328 ed evitare che, ancora, una volta piani triennali diventino di fatto
attuati in 6 o più anni diffondendo una pessima immagine della Sicilia;
g) revisione dei meccanismi esenzione ticket alla luce della recente
normativa regionale che ha generato incertezze e confusione.