SAN FRATELLO
Piano di tutela e valorizzazione del Dialetto Galloitalico
di Redazione
Giovedì
13 agosto, l’Amministrazione comunale di San Fratello, ha presentato alla
cittadinanza il suo “Piano di tutela e valorizzazione del
dialetto galloitalico”, predisposto per l’intervento sulla salvaguardia del
peculiare dialetto locale. Presenti il sindaco Mario Fulia, il vice sindaco
Ciro Carroccetto, il presidente del Consiglio Comunale Vittoria Liuzzo e gli assessori
Luigi Salanitro e Antonella Carrini, oltre ad una folta rappresentanza della
cittadinanza sanfratellana. Come noto, la parlata del centro nebroideo è una delle varietà linguistiche
galloitaliche della Sicilia e rientra tra le alloglossie e le minoranze
linguistiche dell’Isola. La parlata si è formata dopo l’arrivo di coloni
italiani settentrionali, insediatisi nell’antico borgo a partire dalla fine
dell’XI secolo e in seguito alla conquista normanna dell’Isola.
L’Amministrazione, conscia del fatto che il dialetto ha rappresentato per
secoli il principale fattore di coesione sociale e continua ad essere ancora
oggi un veicolo vivo di comunicazione orale e una componente essenziale
dell’identità locale, ha predisposto una serie di interventi, prendendo spunto
dalle migliori esperienze di tutela, già realizzate nelle aree italiane dove
sono presenti minoranze linguistiche, con obiettivi fissati e riferiti alle
circostanze e alle necessità della comunità sanfratellana.
Sono intervenuti con
le loro osservazioni il prof. Giuseppe Foti, Carmelo Faranda, il dott. Alfredo
Iraci, il prof. Nicola Bellitto, gli insegnanti Antonino Scavone e Teresa Mamana.
Il sanfratellano, infatti, è uno dei dialetti galloitalici meridionali studiati
e documentati dalle Università siciliane e da quella di Catania in particolare,
nella quale è stato attivato fin dal 1987 uno specifico progetto di ricerca.
Agli studi universitari si farà riferimento per la crescita del prestigio del
dialetto nella percezione dei parlanti. Dall’altro lato ci si impegnerà perché
il dialetto guadagni nuovi ambiti d’uso, specialmente scritti, all’insegna
dell’utilità e della spendibilità di questo codice (toponomastica bilingue,
ingresso del dialetto nel mondo del commercio, nomi dei prodotti e dei mestieri
in galloitalico, ecc.). L’assemblea si è sciolta, dopo l’ascolto di un
commovente componimento in dialetto galloitalico, declamato dal suo autore Pino
Mazzullo.
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