ROMETTA
Riaperto il Convento dei Cappuccini
di Alfonso Saya
Il vecchio convento dei
Cappuccini che, per tanti anni, ha ospitato le Suore clarisse di Sant’Eustochia
che, improvvisamente, per la grave malattia della Madre Abbadessa, l’hanno
abbandonato, con grande dolore e rincrescimento, da parte dei cittadini, si è,
finalmente, riaperto. Si pensava che fosse una chiusura temporanea invece, con
grande delusione e disappunto dei cittadini, si è trasformata in chiusura
permanente.
La Provvidenza, però, “chiude una
porta ed apre un porticato”, affligge ma non abbandona. Finalmente, dicevo, il
Convento, con grande festa ed esultanza dei Romettesi, si è riaperto,
accogliendo una nuova, rivoluzionaria Comunità privata di Fedeli, approvata
dalla Chiesa, formata da uomini e donne: la “Fraternità degli amici di Gesù
Buon Pastore” il cui scopo specifico è quello di seguire il Ministero di Cristo
“Buon Pastore” che va in cerca della pecorella smarrita per curarla e farle
sperimentare la misericordia del Padre.
Il proprio apostolato, quindi,
consiste di mettere in pratica, “la nuova Evangelizzazione” invocata dal
Pontefice indimenticabile, S. Giovanni Paolo II e dall’attuale Papa Francesco,
e nell’accogliere i feriti nel corpo e nello spirito. Il Fondatore di questa “rivoluzionaria”
comunità”, è il Sacerdote, Padre Maurizio che ha avuto l’ispirazione o come Lui
afferma, la chiamata nella chiamata. È nata, così, la Realtà della “Fraternità
degli amici di Gesù buon Pastore”.
Il 30 giugno scorso, Rometta ha vissuto un
evento storico. Alla presenza dell’arcivescovo La Piana, dell’arciprete don
Perdichizzi e da numeroso Clero, del nuovo sindaco avv, Nicola Merlino e da una
grande partecipazione popolare, si è svolta una suggestiva commovente cerimonia,
nella Chiesa Madre: la vestizione e la professione di Fede di sette fratelli amici
di Gesù Buon Pastore che compongono la Comunità. Il fondatore, don Maurizio, ha
lanciato un appello alla cittadinanza, per la ristrutturazione del Convento per
farne un Centro di spiritualità e di accoglienza, un polmone spirituale per l’intera
Arcidiocesi.
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