“Ragioni a noi inspiegabili conducono, ancora una volta, le autorità a
chiedere ospitalità nella Casa della Fraternita della Parrocchia San Gerlando,
di Lampedusa, per i nove migranti rimasti sull’isola per accertamenti.
La richiesta ci sorprende e non poco, visto che ben tre padiglioni del
Centro di contrada Imbriacola non sono stati interessati dai lavori di
manutenzione e, quindi, utilizzabili per l’accoglienza dei migranti. Inoltre,
ancor oggi, il centro risulta essere presidiato da uomini dell’esercito ed al
suo interno è ancora presente e funzionante il posto di Polizia.
Superfluo ricordare che la Parrocchia, con atto di grande carità, nel
2011, nel corso della ‘primavera araba’ dette ospitalità ad alcuni migranti,
proprio nella Casa della Fraternità.
La struttura della parrocchia, durante quell’accoglienza, subì gravi
danni ed oggi è ritornata fruibile grazie al contributo offerto dalla
Conferenza Episcopale Italiana non essendo mai pervenuto alcun risarcimento da
parte dello Stato italiano per i danni subiti.
Pertanto, ho deciso di sostare e cenare insieme ai nove migranti
rimasti sull’isola dinanzi ai cancelli chiusi del centro di accoglienza di
contrada Imbriacola”.