ABBAZIA DEI SS. PIETRO E PAOLO
Un gioiello architettonico nella Valle dell’Agrò
di Paola Saladino
 Risalendo dal mare verso il monte
Sant’Elia, il torrente Agrò, che divide Santa Teresa di Riva da Sant’Alessio Siculo,
improvvisamente, sulla sua sponda destra mostra l’Abbazia dei SS. Pietro e Paolo.
Il tempio, maestoso e solenne, domina
un paesaggio immerso nel silenzio. Costruito dai Basiliani, intorno al V secolo
e durante il periodo della presenza dei greci-bizantini in Sicilia, distrutto dagli
Arabi, venne riedificato nel 1172 dal conte Ruggero II che accolse le preghiere
del monaco basiliano Gerosimo. Accanto all’Abbazia sorgeva un grande monastero che,
come i monasteri latini nel resto d’Italia, era centro di studi artistici, scientifici,
umanistici e di sperimentazione agricola con grande beneficio della popolazione
circostante. Ma, nel 1794, i monaci abbandonarono il sito sia a causa “dell’aria
insalubre”, perché si coltivava il lino e l’aria era contaminata dalle acque pestifere,
che a causa “del franoso suolo”.
Restaurata di recente, dopo lungo
abbandono, l’Abbazia è una sintesi armonica dell’arte bizantina, araba e normanna.
Prodotto del connubio perfetto tra fede ed arte essa è, senz’altro, uno tra i monumenti
più importanti della Sicilia.
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